Juventus, brutto ko L'Inter vola con Icardi
Solo la Juventus fa notizia totale. Quando perde. Cattiva notizia per lei, buona per il resto del mondo. Buonissima, per l'occasione, per il Napoli. Che comincia a immaginarsi un futuro felice proprio perché la Signora è sempre più triste. E perché mentre Sarri comincia ad accettare anche la vittoria «sporca» e sofferta, Allegri s'inventa - come fosse il trainer di una provincialotta - la sconfitta gloriosa.
«Solo chi ha grandi uomini - dice - riesce quasi a cambiare il risultato di una partita negli ultimi cinque minuti». Quasi. Glieli ha fatti fare la Samp, quei due gol, affaticata e un po' troppo su di giri. Come il suo presidente. Ma la differenza fra Juve e Napoli è un'altra: mentre Allegri raccoglie le lacrime di Buffon e gli dà un turno di riposo consolatorio, mettendo in porta quell'enigma (anche linguistico) che non sará mai titolare (Szczesny), beccando tre gol dalla Sampdoria, Sarri spinge in campo Insigne, «vai e uccidi», ottenendo da lui un gol, un palo e una festa. Avete sentito il ragazzo di Frattamaggiore (quasi Ipanema)?: «Io non ce l'ho con Ventura, anzi lo ringrazio».
Come dire: io sarei stato volentieri il goleador dell'Italia ma la felicità è segnare per il mio Napoli. La Svezia è stata un dramma per la Juve, una carica d'orgoglio per il Napoli. La sfida-scudetto sembra esser sempre la stessa. Inter permettendo.
Metto di mezzo la Beneamata non solo perché l'ho battezzata «la Rinascente» - così come ho soprannominato Spalletti «Mister Valore Aggiunto » - ma perché fra il gioco champagne (si dice così) del Napoli e lo stanco individualismo della Juve, l'Inter propone un calcio classico in senso nerazzurro tradizionale, grazie a reparti equilibrati e a un Icardi nato per finalizzare non le sortite avventurose ma gli slanci offensivi logici e il feroce contropiede di una squadra che ragiona anche quando sembra in confusione.È forte e sereno, Maurito Icardi, come i campioni veri che non soffrono per critiche preconcette e gossip ma giocano, si divertono, segnano e sognano. Anche Spalletti ha dato poco peso alla disavventura azzurra, non ha chiesto a Candreva spiegazione di tutti quegli inutili cross in area avversaria felicemente annullati dai giganti svedesi. Problema di Ventura - avrà pensato. Il Candreva di ieri sera, più ordinato e affiatato col resto della compagnia, non ha sprecato palloni. Pensierino finale: il calcio azzurro e le sue disgrazie ormai si giocano televisivamente nei varietà. Tavecchio ha scelto le Iene, Malagò ha scelto Fazio. Non c'è più religione.
La quattordicesima giornata proporrà le trasferta dell'Inter a Cagliari nell'anticipo di sabato, del Napoli a Udine (domenica pomeriggio). Per la Juventus l'occasione di ritornare alla vittoria dopo la debacle di ieri contro la Sampdoria ospitando il Crotone. Da non perdere Milan-Torino, Lazio-Fiorentina e Genoa-Roma.