La vigilia della trasferta di Brindisi si presenta maledettamente complicata per la Dolomiti Energia. Nel giro di pochi giorni le uniche notizie buone sono il recupero di Gutierrez dall'infortunio e la straripante vittoria contro lo Zenit S. Pietroburgo, per il resto: 1) è in atto la cura per la caviglia del lettone Ojars Silins che si è distorta nell'allenamento di rifinitura prima del match di martedì di Eurocup contro lo Zenit che si è fatto asfaltare come fosse in gita senza nulla togliere alla voglia di vincere e al buon gioco dei bianconeri; 2) la rottura con Behanan che ha fatto la fine di Jefferson dello scorso anno, «tagliato», perché non adatto al gioco di coach Buscaglia e assolutamente negato per difendere; il lungo di Louisville non è nemmeno partito per la Puglia e sta risolvendo il contratto con i trentini; 3) ci vorranno alcuni giorni prima di avere il nuovo semi-lungo, che è un clamoroso ritorno, quello di Dustin Hogue, uno dei protagonisti della grande stagione del mezzo scudetto e che deve sistemare alcuni dettagli burocratici con gli Orions della Corea del Sud dove era finito a giocare; si faceva prima come per Sutton a confermare l'ala-centro invece che correre ai ripari ora. Doveva andare in questo modo, una partenza difficile come quella della passata stagione tanto da non centrare la qualificazione in coppa Italia e poi un cammino così esaltante da sentire profumo di scudetto.

Finora la Dolomiti Energia non ha mai gustato il successo fuori casa in campionato ed ora si trova si fronte una squadra che pure è stato un cantiere aperto e che ha colto due soli successi al PalaPentassuglia, contro team quotati quali Avellino e Virtus Bologna. Uno in meno dei trentini. Le rotazioni per coach Buscaglia sono veramente scarse. Senza Silins mancherà una «bocca da fuoco» importante e un lungo da opporre ai rivali e naturalmente non ci sarà neppure «Dom» Hogue, per il quale il gm Trainotti sta cercando di mettere a frutto l'investimento della cessione di Baldi Rossi ma anche di trovare la via contrattuale giusta - che dovrebbe maturare martedì o mercoledì - per strappare Hogue ai Goyang Orions che lo avrebbero ancora nel proprio roster e lo libererebbero con un buy-out (tradotto è un investimento manageriale). Il giocatore dello stato di New York la scorsa estate avrebbe voluto accasarsi nel team turco del Pinar Karsyaka, ma tutto sfumò per una penale troppo alta.

Poi corsero voci che Hogue era pronto a tornare nel campionato italiano di A con Capo d'Orlando. Tutto confermato ma anche in questo caso lo staff messinese non attese il tempo della liberatoria. Non dovrebbero esserci problemi ad utilizzare Hogue anche in Eurocup come è avvenuto a Benimon per Ulm. L'esordio di Hogue in casa contro Cremona. Sandro Dell'Agnello, reduce da un 66-80 a Sassari, ha detto: «Trento gioca spesso senza lunghi ma ha tecnica e fisicità. Sfruttano l'uno contro uno, bisogna limitare i loro contropiedi. In casa abbiamo personalità e fuori molliamo, dobbiamo farcela a tutti i costi».
Il play è Nic Moore tornato a Brindisi dopo una pausa a Nanterre e in tre partite il play ha segnato quasi 16 punti di media con più di 40% da oltre l'arco. Un altro che ha la «mano calda» e tanto atletismo è la guardia statunitense Suggs (11,4 punti di media). Altri due esterni importanti sono Marco Giuri (8,8 punti con quasi 2 triple a serata) e lo sloveno Blaz Mesicek (8,3 punti). Come Moore un altro nuovo è Donta Smith, americano di Louisville naturalizzato venezuelano, alto 201 cm.

Smith è pronto ad utilizzare le sue ampie leve a fianco del secondo miglior rimbalzista del campionato, l'haitiano Cady Lalanne di 208 cm dai 99 rimbalzi e 11 di media, 14 punti pure di media. Sotto canestro l'esplosivo nigeriano Obinna Oleka e l'abile rapinatore di palloni il serbo ex Capo d'Orlando Milenko Tepic (6,7 punti di media). In attesa di Hogue la Dolomiti Energia dovrà soffrire oggi e provare a vincere per la prima volta in trasferta. Poi da lì il volo in Turchia contro il Tofas per resistere mercoledì sera in Eurocup.