Chievo in 9, passa la Juve Una grande Atalanta vince 3-0
La Juve ha vinto per 2-0 in undici contro nove sul campo del Chievo, con un gol di Khedira nella ripresa dopo un primo tempo inguardabile. In chiusura è tornato al gol Higuain, che da sette turni non la meteva nel sacco. Le espulsioni di Bastien (che se l'è un pò cercata) e di Cacciatore (per evidenti proteste e atteggiamenti poco commendevoli: gesto delle manette ripetuto, come quello famoso alla Mourinho) sono stati gli episodi che alla fin fine hanno condizionato la partita. Nella prima parte della gara s'è visto poco o nulla: un Chievo chiuso e una Juventus senza idee. Insomma, dopo la pausa la squadra di Allegri non ha entusiasmato, a prescindere dai risultati. Si è parlato di pesanti carichi di lavoro e delle assenze: e se fosse qualcos'altro? Per esempio, uno scadimento di forma?
Il lungo digiuno di Higuain (sostituito dopo il gol e uscito furibondo senza salutare il mister) e la scarsa incisività dell'attacco che, dopo essere stato il più forte, si è quasi fermato, avranno un perché che il tecnico bianconero cercherà di spiegare e spiegarsi. In ogni caso, l'espulsione di Cacciatore nella ripresa ha costretto il Chievo di giocare l'ultima mezzora in nove contro undici e a prendere il gol di Khedira. Pleonastico il raddoppio di Higuain. Ma questa vittoria, nella sua pochezza e per gli episodi successi sul campo, non sarà stata gradita da Allegri. La Juventus certo non poteva fallire i tre punti contro il Chievo, anche perché rischiava di farsi staccare maggiormente dal Napoli, ma questa vittoria farà discutere e non verrà commentata positivamente dai partenopei superati per una notte in vetta.
Curiosità: l'arbitro era Maresca di Napoli. La squadra di Allegri, che aveva avuto qualche problema contro il Genoa, ha ottenuto tre punti importati contro un avversario che, pur se non vince ormai da otto partite, non è sembrato del tutto in preda dell'illustre avversario, finché era rimasto in undici.
REGGIO EMILIA - Un'Atalanta in versione «europeo» certifica la crisi del Sassuolo. Al Mapei Stadium di Reggio Emilia i nerazzurri stendono con un netto 3-0 i padroni di casa, sempre «vittime» della qualità orobica. Le reti portano la firma di Masiello, Cristante e Freuler, il tris d'assi che, senza Gomez infortunato, fanno volare la «Dea», che ora in classifica conta 33 punti contro i 22 di un Sassuolo mai all'altezza della sua recente fama di squadra-champagne. Gli orobici sono subito padroni del campo e al 6' proprio Cornelius, a porta praticamente sguarnita, si divora la rete del vantaggio. Alla mezzora precisa, nerazzurri sull'1-0: punizione a spiovere di Ilicic, consigli sbaglia il tempo dell'uscita e Masiello inzucca senza trovare ostacoli.
Nel secondo tempo, al 3', ci vuole un gran recupero di Lirola per fermare Ilicic lanciato a rete. Matri e Petagna sono i primi cambi e i nerazzurri, al 19', vanno in gol con Cristante sotto porta ma il Var annulla per un fuorigioco di Petagna. Nel momento più difficile della loro partita i nerazzurri hanno il merito di chiudere i conti. Al 38' Cristante, servito da Castagne, raddoppia di destro mentre Freuler, al 41', fa scorrere i titoli di coda con un sinistro che, per un presunto fuorigioco di Cristante, necessita dell'ok del Var per poter essere catalogato come il definitivo 3-0.