Aquila, obiettivo semifinale Stasera gara 4 al PalaTrento
L'Aquila Dolomiti Energia ha il primo match ball per ghermire la semifinale e per rinnovare la sfida scudetto dello scorso anno contro Venezia. Stasera davanti al proprio pubblico si gioca gara4 e i trentino possono chiudere i conti con gli irpini che l'altra sera nell'ultimo quarto sono stati travolti e distanziati nel giro di una fiammata innescata da Yannick Franke, l'olandese che si è scoperto fromboliere micidiale al momento opportuno. La pressione è sugli ospiti.
Ancora una volta l'Aquila si è trovata al momento giusto preparata all'assalto quando ha dovuto "regalare" ai rivali un giocatore del calibro del portoghese Beto Gomes, che ha scontato il primo dei due giorni di squalifica rimediati per le intemperanze in gara2 al PalaDelMauro, a sua volta out per due turni, e quindi per un'eventuale gara5 (si parla di un trasferimento al PalaTiziano di Roma), dopo il lancio di una bottiglietta d'acqua e di una monetina contro gli arbitri.
Un quarto di finale bollente questo tra "Lupi" irpini e "aquile" trentine, che si stanno contendendo un traguardo importante e per ora la più vicina è la Dolomiti Energia. Giovedì sera la difesadi coach Buscaglia ha trovato tutta la sua efficacia tenendo a distanza i lunghi Fesenko ed Auda, i giocatori dell'Est che hanno ricevuto scarsi rifornimenti e poi i bianconeri sono stati bravi a sporcare le palle e raddoppiare sia l'ucraino, che in gara2 era stato devastante, che il ceco, recente acquisto. Il saldo poi delle palle perse è nettamente a favore della squadra di casa: la Dolomiti Energia si è fermata ad 8 e la Sidigas Avellino ne ha accumulate addirittura 20.
Tranne Sutton in gare3 sono stati cinque i giocatori trentini in doppia cifra con un Dustin Hogue che ha vinto la battaglia personale con Fesenko mentre anche l'ex Luca Lechthaler ha dato il suo contributo assieme a Sutton quando c'erano da fare pesare i chili, gli uni contro gli altri. Lentamente l'Aquila non ha mai perso di vista la partita e stasera si ritrova ancora a temere le prodezze balistiche dell'mvp del campionato Rich, di Wells, Scrubb, Renfroe e del play Filloy, ma si è già visto che sono state prese notevoli contromisure in difesa per tenere distanti i tiratori avversari. Auda e Renfroe sono stati gli ultimi arrivi per i playoff, soppiantando Fitipaldo e Lawal, non due novellini tanto per gradire.
I tre quarti iniziali hanno sempre visto gli irpini illudersi di potercela fare. Poi c'è l'ultimo quarto dove il primo fattore di liberazione dei padroni di casa è stato ritrovarsi un altro Beto Gomes nel tiro nelle sembianze del tulipano Yannick Franke che ha imperversato (17 punti e 4 su 6 dal campo) fino ad arrivare in un amen al parzialone di 11 punti, quindi l'intensità è aumentata con Gutierrez - una prova decisamente positiva del messicano soprattutto in difesa - Shields, Forray e Flaccadori impegnati a recuperare palle preziose da tiri forzati degli avversari e lanciare contropiedi micidiali messi a frutto da Hogue e da chi si liberava in avanti.
Un altro fattore importante per la Dolomiti Energia è stato quello di ritrovare uno Shields con meno dolore all'anca e sicuramente ritrovato nel contribuire a trovare soluzioni deliziose, frutto di una classe immensa. Il presidente Giuseppe Sampietro ha costruito una squadra per tentare la scalata alla finale scudetto ed ora si sta trovando di fronte la solita Trento, vice campione d'Italia in carica che non molla mai e che alla Blm Group Arena si è fatta battere da Venezia e da Brescia. Coach Sacripanti è rimasto esterefatto quando, dopo tre parziali in equilibrio, ha visto librarsi in volo Franke - un altro prospetto, una guardia, il cui acquisto è stato indovinato dal fiuto del general manager Trainotti - nel caricarsi la squadra sulle spalle e condurla alla vittoria in un crescendo di azioni veloci e incisive. «Devo a tutti i costi infondere grinta ai miei ragazzi» ha detto il coach irpino per resistere alle folate avversarie. La chiave sarà la resistenza della difesa trentina sui giganti di Avellino e poi il gioco in velocità, quelle azioni in corsa che hanno stroncato più di un avversario.