La Ferrari si è smarrita, anche il 2018 da cancellare
Come lo scorso anno, la Ferrari ha abbandonato nei box di Suzuka le ultime chance di riacciuffare un Mondiale che prima di Monza sembrava a portata di mano. Un malinconico «deja vu» per il team e i tifosi, che dovranno rimandare ancora, al 2019, i sogni di riscatto e assistere di nuovo, forse già nel Gp Usa ad Austin, ai trionfi di Lewis Hamilton e della Mercedes. Le quattro vittorie di fila dell’inglese dal Gp d’Italia in poi hanno scavato un abisso di 67 punti tra lui e Sebastian Vettel. Alla Mercedes, più realisti del re, continuano a lavorare a testa bassa, forse increduli per aver incassato tanti ‘regalì dai rivali. Errori del team e dello stesso Vettel, uniti ad un pò di sfortuna, hanno menomato il potenziale di una monoposto competitiva e affidabile.
Il fine settimana in Giappone è stato un compendio di esempi di come il Cavallino abbia smarrito la strada della vittoria: il flop-gomme nelle qualifiche, la sfuriata del team principal, Maurizio Arrrivabene, fino al testa-coda di Vettel nell’azzardato sorpasso a Max Verstappen. Il calo dei risultati viene imputato anche a presunte spaccature all’interno del team, oltre alla scomparsa di un leader come Sergio Marchionne. In una situazione ambientale diversa, però, la Ferrari era uscita ugualmente con le ossa rotte dal tris asiatico post-Monza.
Un karma negativo che si accanisce particolarmente sul pilota tedesco, nel sospetto che soffra la pressione più del suo rivale nella corsa al quinto titolo mondiale. «Non è solo una battaglia tecnica ma anche una guerra psicologica in cui siamo stati coinvolti tutti», ha detto non a caso Hamilton dopo Suzuka. Alle accuse di aver precipitato ieri l’attacco all’olandese, Vettel ha risposto che per lui era la cosa giusta e qualche ex collega, come il due volte campione del mondo Mika Hakkinen, dichiara alla Bild che «ha fatto bene». Dopo il «disastro», come lo ha definito lo stesso Vettel, il tedesco, a parole, non si arrende.
«Le ultime gare non sono andate bene e abbiamo reso troppo facile la vita alla Mercedes - dice il tedesco ad Auto Bild -.La rimonta è difficile, ma non abbiamo nulla da perdere».
Si spera che il giovane Charles Leclerc, dopo un fisiologico assestamento, possa dare quella scossa, anche a Vettel, che è un pò mancata da Kimi Raikkonen. Dopo il secondo posto di Monza, il finlandese è tornato a sedersi. Anche lui, ultimo campione del mondo con la Rossa nel 2007 e ultimo a festeggiare in Ferrari il titolo costruttori nel 2008, è chiamato al riscatto nelle ultime quattro gare, per salutare Maranello con onore.