Napoli a un passo dalla qualificazione Oggi ad Anfield serve l'impresa
«Sentire l'orgoglio di giocare una partita così importante», ma anche «mettere la ciliegina sulla torta che abbiamo preparato». Carlo Ancelotti detta la linea al suo Napoli che questa sera scende in campo ad Anfield per giocarsi la qualificazione agli ottavi di Champions League: gli azzurri passano se vincono, pareggiano o anche perdono per un gol di scarto segnando almeno una rete, questo il «piccolo vantaggio che abbiamo costruito facendo cose straordinarie in un girone molto duro», spiega il tecnico azzurro.
Le cose straordinarie sono arrivate dall'undici Champions che il nuovo allenatore ha costruito, partendo dalla delusione del pari di Belgrado alla prima giornata, un gruppo a cui si affiderà anche stasera, con l'ormai rodato Maksimovic a destra, Fabian Ruiz in mediana e il duo Mertens-Insigne davanti.
Ancelotti si permette però un po' di pretattica: «non chiedetemi la formazione perché non la so neanche io», dice con un sorriso, prima di lanciare la sfida a Klopp: «La partita di andata ci ha dato sicurezza - spiega riferendosi al successo al San Paolo - anche se so che il Liverpool cambierà qualcosa, ma questo non inciderà sulla nostra strategia». Una risposta al tecnico rivale Jurgen Klopp che aveva anticipato: «Gli azzurri hanno dimostrato una grande voglia di vincere all'andata, noi faremo dei cambiamenti tattici e cercheremo di creare un clima speciale. È un'impresa che possiamo fare ad Anfield».
Ma il tedesco sa bene che la strategia di Carletto non sarà certo difensiva, ma che anzi punterà a tenere lo scatenato Salah e compagni più lontani possibili dalla porta di Ospina per arginare sin dall'inizio l'impeto di un Liverpool sospinto dall'atmosfera magica del suo stadio: «Anfield ha una delle atmosfere migliori al mondo - ammette Ancelotti - ma i miei giocatori saranno condizionati in positivo. E poi ci saranno anche tremila napoletani e 40 milioni di tifosi che ci guardano in giro per il mondo».
Lui, Carlo, sa bene che ad Anfield si esce anche con la gloria, come fece nel 2010, quando con il Chelsea andò a vincere 2-0 a Liverpool alla penultima mettendo il sigillo sul trionfo in Premier League. Ci vuole l'atmosfera delle grandi imprese, quindi, e i giocatori azzurri lo sanno visto che Albiol alla vigilia ripensa al successo in casa della Juventus dello scorso anno: «Ripenso a quella partita - dice lo spagnolo - anche se sono gare diverse. La squadra è cresciuta, la società è cresciuta, abbiamo lavorato tanto per arrivare qua, dobbiamo fare di tutto per vincerla e passare il turno».