Europa League, Inter vince col Rapid, bene il Napoli, Lazio ko
Dopo un inizio settimana travagliato per colpa del «caso Icardi», prima spodestato della fascia da capitano, poi «ribellatosi» alla trasferta di Vienna, l'Inter si rialza in Europa League contro il Rapid nel segno del suo sostituto Lautaro Martinez.
Partenza decisa per i nerazzurri, con il portoghese Cedric che impegna Strebinger con un tiro-cross, sulla ribattuta Politano prova il tap in, ma la palla finisce a lato di poco. Con il passare dei minuti la spinta dell'Inter si esaurisce, ma al 38' Lautaro Martinez non fa rimpiangere Icardi: El Toro si procura un rigore approfittando di una leggerezza del giovane Thurnwald che lo stende in area, e poi lo trasforma battendo forte e centrale. Nella ripresa il Rapid Vienna prova ad alzare il baricentro, ma subisce le ripartenze dell'Inter, pericolosa prima con Politano e poi con Vecino, che anticipa Strebinger di testa, ma non riesce a centrare la rete. La squadra di casa prova l'assalto finale, ma fa solo il solletico alla difesa nerazzurra che si conferma solida. Da rivedere, invece, il centrocampo di Spalletti, privo di idee e invenzioni, ma almeno ordinato.
ZURIGO (Svizzera) - Il Napoli vince in Svizzera: 3-1 allo Zurigo con i gol di Insigne (12'), Callejon (21') e Zielinski (77'). Per gli elvetici a segno Kololli su rigore (83'). Il Napoli vince e convince, ipotecando il passaggio del turno. Nell'andata dei sedicesimi di finale di Europa League, i partenopei piegano lo Zurigo per 3-1 facendo valere la propria superiorità in ogni settore del campo. Ancelotti schiera infatti il miglior undici possibile, privo di un acciaccato Mertens ma con Insigne alla prima da capitano in Europa dopo l'addio di Hamsik. In un caldo Letzigrund Stadion (fin troppo considerando alcuni scontri all'esterno dello stadio e un lancio di accendini al 5'), è proprio l'attaccante azzurro a sbloccarla al 12'. Brecher pasticcia con i piedi, Milik scippa il pallone al portiere di casa e serve a porta vuota il numero 24 che non può sbagliare. Il match si mette dunque in discesa per gli ospiti che approfitta così per raddoppiare già alla fine del primo tempo. Poi il tris nela ripresa.
ROMA - Che il Siviglia sarebbe stata una parete ripida da scalare si sapeva fin dal giorno del sorteggio. Ma per questa Lazio, priva di Immobile e Milinkovic fin dall'avvio e orfana anche di Luis Alberto sul finire del primo tempo, si è rivelata impresa al limite dell'impossibile. Gli andalusi, che pure non stanno vivendo uno dei momenti migliori della loro stagione, all'Olimpico hanno dimostrato solidità di schemi, esperienza e piedi sufficientemente buoni da mettere in imbarazzo anche avversari ben altrimenti attrezzati. La squadra di Pablo Machin ha messo una bella ipoteca sul passaggio agli ottavi di Europa League, anche se nel ritorno di mercoledì 20 gli mancherà Ever Banega, diffidato ed ammonito. Unico rammarico per gli ospiti, aver solo sfiorato il 2-0, che avrebbe dato la quasi certezza al passaggio del turno.
Il primo obiettivo di mister Inzaghi era non subire reti casalinghe e, nonostante la partenza a testa bassa del Siviglia, per 21 minuti la retroguardia della Lazio ha retto, salvandosi dalle sbandate di Bastos, sballottato sul settore destro da avversari che lo investivano da ogni parte. Ma al 22', sulla linea Escudero-Sarabia la palla è arrivata a Ben Yedder che non ha sbagliato.