Clamoroso: erano manomesse le analisi di Schwazer che lo condannarono per doping
Clamoroso: le analisi che hanno portato alla condanna di Alex Schwazer per doping sarebbero state «manomesse» ed i campioni biologici sarebbero «non compatibili con il suo DNA». La notizia - non ancora confermata ma ormai rilanciata da molti media internazionali - avrebbe del clamoroso, ma che al momento è stata pubblicata dal solo quotidiano Tuttosport, che la presenta come “esclusiva” avendo evidentemente avuto informazioni da fonti certe.
L’articolo è a firma del direttore Xavier Jacobelli.
Di fatto le conclusioni della lunghissima perizia dei Ris, attesa ancora dalla scorsa estate, sarebbero che la provetta con le urine di Alex Schwazer è stata manomessa.
La perizia del Ris (Reparto Investigazioni Scientifiche) dei Carabinieri di Parma sarà presentata ufficialmente al Tribunale di Bolzano il prossimo giovedì 12 settembre e lì ne sapremo di più.
L'inchiesta ad oggi ancora in corso a Bolzano dovrà far luce sulle accuse ma Alex Schwazer e il suo allenatore Sandro Donati, più volte in incontri pubblici, si erano detti più che fiduciosi che "con l'aiuto della magistratura emergerà tutto chiaramente".
Oro a Pechino 2008, il marciatore di Vipiteno aveva ammesso in lacrime la sua prima positività (a Londra 2012), ma ha sempre proclamato la propria innocenza davanti alla seconda positività che gli ha negato i Giochi di Rio e Donati non esitava a parlare di "istituzioni corrotte" che "mascherano le loro colpe e le addossano a te. Questo e' un doping creato in laboratorio da persone spregiudicate per le quali l'essere umano non conta". Donati ha sempre fatto della lotta al doping la sua bandiera e proprio per questo Schwazer si era rivolto a lui per rimettersi in carreggiata. Poi, pero', ecco la nuova positivita', la denuncia presentata dall'atleta e l'ipotesi della manipolazione delle provette che non sarebbe stata ancora esclusa dagli inquirenti.
"Mi sono accorto - conclude Donati - che la mia alleanza con Alex non era gradita all'ambiente dell'atletica e sono riemersi i dopatori di professione e le ostilita' contro di me per le mie denunce alla giustizia ordinaria. Nulla era stato dimenticato e quell'ambiente non mi ha mai perdonato. Ma portero' a compimento questa storia mettendo in evidenza la verita".
La notizia viene nel giorno del suo matrimonio: Alex Schwazer aspetta con fiducia novità sull’inchiesta che riguarda la sua annosa vicenda doping. Un’anticipazione dei risultati della perizia del Ris di Parma sul campione di urine, dalle quali risultava la positività del marciatore, pubblicata da Tuttosport farebbe emergere che le provette sarebbero state manomesse. E quindi Schwazer sarebbe innocente. Uno spiraglio che arriva proprio in occasione delle nozze celebrate oggi a Vipiteno tra l’olimpionico e Kathrin Freund.
Interpellato dalla Rai a margine della cerimonia, l’avvocato Gerhard Brandstaetter, legale del marciatore, conferma: «Il Reparto Investigazioni Scientifiche dei Carabinieri ha riscontrato nelle urine delle discordanze non compatibili con la fisiologia dell’atleta». Giovedì prossimo, in Tribunale a Bolzano, ci sarà la presentazione ufficiale della perizia.
Il marciatore altoatesino si era dichiarato più volte estraneo al doping dopo la positività confessata alla vigilia delle Olimpiadi di Londra 2012, ma era stato squalificato proprio mentre si stava preparando per i Giochi di Rio 2016. La sua positività era stata rilevata dal laboratorio di Colonia. La difesa di Schwazer aveva sempre nutrito dubbi sul sistema di custodia della provetta. Se fosse vero che nelle urine vi sono delle «discordanze non compatibili con la fisiologia dell’atleta», allora le provette potrebbero essere state manomesse.