E' sempre «pazza Inter» lite fra Lukaku e Brozovic e Conte irritato per la notizia
Il suo primo derby della Madonnina, in un San Siro tutto esaurito e a tinte rossonere, con la vetta solitaria della classifica saldamente in mano, di nuovo in campo dopo la deludente prestazione in Champions di martedì: sono le premesse per una conferenza stampa di calcio e passione ma a tenere banco è la lite tra Lukaku e Brozovic. La fuga di notizie ha infastidito e irritato Antonio Conte. «L’Inter è sempre molto chiacchierata sui giornali e sulle tv. Mi hanno detto che è normale - afferma teso Conte - ma non può essere una scusa. Bisogna estirpare le cattive abitudini. È inaccettabile che mi si dica “succedeva anche negli anni passati”. È un alibi. Altri club sono più bravi a gestire determinate situazioni».
Conte bacchetta tutti, chi parla troppo e racconta fatti di spogliatoio, e la società che deve tutelare la squadra, creare un muro di silenzio per permettere maggiore concentrazione. L’Inter deve cambiare molto, non solo nel rettangolo di gioco.
È il primo «caso» che Conte si trova ad affrontare alla guida della squadra nerazzurra. Il primo episodio spinoso che mina gli equilibri. Così in conferenza stampa gli ricordano della frase di Giovanni Trapattoni: “Allenare l’Inter è come stare in una centrifuga”. «I maestri non si contraddicono.
Sapete quanto io gli debba per la mia carriera. Non è semplice - ammette Conte - dovremo essere impermeabili. Non accetto che mi si dica che capitava anche in passato, perchè se no dico anche io che in passato non si lottava. È una scusa che non accetto». Nella “pazza Inter” da cambiare c’è anche questo.
Servirà tempo per veder crescere la sua creatura ma il calendario è fitto e oggi c’è il derby. Novanta minuti in cui si ferma una città, con oltre 200 Paesi collegati. E il Milan sfrutta tale visibilità per lanciare un messaggio importante: una task force contro il razzismo. Un tema che colpisce molto anche Conte. «Qualsiasi forma d’insulto è un problema non solo il razzismo. Questo esiste in Italia. E si va sempre peggiorando - la denuncia del tecnico - non stiamo migliorando. Sono tornato dopo tre anni e ho trovato tantissimo odio e rancore. Ho trovato l’Italia peggiorata all’ennesima potenza. Siamo colpevoli tutti. Compresi voi giornalisti che siete seduti là. Perchè si fanno anche altri articoli in cui si fomenta l’odio. Dobbiamo farci tutti un bell’esame di coscienza». L’esperienza in Inghilterra lo ha cambiato, perchè gli ha dato una visione di un calcio diverso, una gestione diversa. «In Inghilterra li mettono dentro e buttano la chiave - racconta - bisognerebbe andare allo stadio e concentrarsi sulla propria squadra». La speranza è che questo avvenga già nel derby, partita che si gioca sugli spalti prima che in campo.
«Che gara mi aspetto? Mi aspetto un derby, una sfida particolare e speciale. Affrontiamo una buonissima squadra e Giampaolo si merita tutto quello che ha ottenuto. Ha fatto come me una gavetta importante: ognuno di noi ha un proprio percorso, lui ha meritato tutto, è preparato, è ossessionato dal calcio come me». Sarà una prima volta per entrambi, come per Lukaku che ha recuperato dal mal di schiena e forse ci sarà spazio anche per Sanchez: «Sta lavorando bene, secondo me sta facendo step importanti per avvicinarsi ad essere considerato all’undici iniziale».
Qualche considerazione di calcio giocato dopo lo sfogo iniziale. C’è il derby e il resto conterà ben poco.
In palio tre punti e la permanenza in vetta, dimostrando che il passo falso in Champions è stato solo un incidente.