Il Milan in crisi nera si aggrappa a Ibra: a Cagliari dal primo minuto
Per defibrillare il cuore del Milan Stefano Pioli si aggrappa anima e corpo a Zlatan Ibrahimovic, confidando nel suo «orgoglio» contagioso e nella «voglia» di riscatto della squadra. Gli appena due punti raccolti in tre gare senza mai riuscire a segnare convincono il tecnico a cambiare tutto, uomini e moduli: contro il Cagliari spazio allo svedese fin dall’inizio (ha già giocato 40’ contro la Sampdoria), affiancato dal «fratellino» Leao per un attacco a due punte. «Il 4-4-2 è una possibilità - gioca Pioli con un pò di pretattica -, Ibrahimovic non ha la forma per giocare tutti i 90’ ma potrebbe anche partire titolare. Sceglierò io ma l’ho visto bene, carico e motivato, sta portando entusiasmo. Nei momenti di difficoltà bisogna trovare soluzioni, lui è al centro del nostro progetto». La dirigenza, intanto, sta cercando di correggere gli errori sul mercato, alleggerendo prima il monte ingaggi (Borini al Verona, Caldara all’Atalanta, Reina verso l’Aston Villa) per poi andare a rinforzare una rosa in cui - con poche eccezioni come Donnarumma, Romagnoli ed Hernandez - nessuno è considerato davvero incedibile. Pioli vorrebbe «mandare avanti le lancette dell’orologio fino al 30 gennaio» per evitare le insidie del calciomercato ma poi fa una precisa di richiesta alla società: «Su Caldara sono state fatte valutazioni tecniche e fisiche. Spero però di avere presto un difensore centrale». Ad oggi ne ha appena tre a disposizione: Romagnoli e Musacchio sono entrambi diffidati, Gabbia è un Under21 senza presenze in Serie A. Sull’agenda di Boban ci sono Kjaer e Christensen.
Ma il reparto più in crisi resta comunque l’attacco, fermo a 16 gol da oltre 300’. Le feroci critiche dei tifosi a Suso («non partecipo a processi mediatici o pubblici») e le sirene del Tottenham per Piatek («è a disposizione e domani può giocare») spingono Pioli a chiedere una reazione di carattere («come si affrontano le difficoltà definisce l’uomo e il calciatore») e la dirigenza a valutare profili come Politano e Petagna. «Non possiamo farci distrarre dal mercato - è però il diktat di Pioli -, è troppo importante la nostra quotidianità. È una situazione che non ci aspettavamo e che vogliamo cambiare. Dobbiamo giocare con più intensità, essere più incisivi». D’altronde, servono tanti punti alla svelta per non trasformare quel che resta della stagione in un autentico calvario.