Yeman Crippa, mezzofondista "mondiale" non riesce ad allenarsi, appena corre c'è qualche trentino che lo denuncia
Lui è un campione di livello mondiale, e si sta allenando con il sogno di partecipare alle Olimpiadi di Tokyo (se ci saranno). Ma in questo momento, uno che corre in pantalonicini è visto come l'untore della peste, e così è accaduto a Trento a Yeman Crippa: segnalato e denunciato alle forze dell'ordine da anonimi cittadini appostati alle finestre. Il bello è che lui non può farci nulla: tutte le piste di atletica di Trento sono chiuse. E Yeman si deve allenare. E' il suo lavoro.
Lo ha raccontato oggi alla Gazzetta dello Sport. L'atleta trentino, unico vero faro del nostro mezzofondo a livello internazionale, descrive la sua situazione e come cerca di portare avanti gli allenamenti tra mille difficoltà. Il tutto nella "civilissima" Trento. Crippa ha il certificato della Fidal, e dunque è un avente diritto ad allenarsi negli impianti a porte chiuse, dato che è uno dei migliori mezzofondisti continentali in rampa di lancio per affermarsi anche a livello mondiale.
Il problema: la Provincia ha chiuso tutte le piste senza fare eccezioni di alcun genere, e i problemi vengono anche all'esterno. Chiaramente Yeman cerca di supplire con sedute nel bosco e in ciclabile (adesso sono chiuse anche quelle) ma più di una volta è stato fermato dalla polizia per accertamenti, e spesso - come dice lui – su segnalazione di qualche abitante troppo solerte.
“La cosa più strana è dover correre con l'autocertificazione perché già un paio di volte sono stato fermato dalle forze dell'ordine: una volta lungo la ciclabile, appena uscito dal bosco dove avevo svolto un lavoro in salita; un'altra al parco mentre sollevavo un bilanciere in una sessione di palestra improvisata all'aperto, sempre dopo la segnalazione di qualche abitante".
Questa è la situazione “da secoli bui” in cui si trovano i runner - anche quelli di altissimo livello - oggi in Italia.