Superlega, la giornata nera della Juventus: lo striscione dei tifosi contro Agnelli (“Vergognati!”) e il crollo in Borsa (-10%)
Il progetto annunciato dal presidente bianconero si sgretola di ora in ora e la Juve sembra essere il club finito al centro della bufera
IL PROGETTO Le inglesi si tirano indietro, la Superlega fa flop
TORINO. Se non è una giornata delle più nere per la storia della Juventus, poco ci manca. E questa volta non è neanche “colpa” del calcio, della Champions stregata, di Cristiano Ronaldo diventato un eroe triste, di Pirlo che non “gira” come dovrebbe, del campionato che sta svanendo giornata dopo giornata.
No, stavolta la giornata nera della Juventus ha la faccia corrucciata del presidente Andrea Agnelli, indicato da tutti come uno dei fautori della Superlega, il progetto dei grandi club europei che è stato annunciato per poi sgretolarsi nel giro di 48 ore.
I tifosi bianconeri non l’hanno certa accolta bene, tanto che hanno deciso di compiere un blitz davanti allo Stadium. “La nostra storia non va infangata, barattata e commercializzata", si legge su uno striscione del Viking, gruppo ultrà bianconero, comparso sui cancelli dell'Allianz nella notte. "Noi siamo la Juventus Fc. No alla Superlega...Vergognati!", si legge ancora sullo striscione, che in queste ore sta facendo il giro dei social e che sembra riferito al presidente del club Andrea Agnelli.
Fin qui i tifosi. Ma la giornata nera sta proseguendo anche dal punto di vista economico, non soltanto “emotivo”. E proprio nei minuti in cui Andrea Agnelli ammetteva che “il progetto della Superlega non esiste più senza i club inglesi”, il titolo della Juventus in Borsa ha iniziato a compiere il passo del gambero perdendo fino al 10,6%, attestandosi a 0,78 euro dopo che solo poche ore prima era stabile a quota 0,87 euro.