Moscon contro la tappa dimezzata: "Non ce l'ha ordinato il dottore di fare i ciclisti professionisti"
L'atleta noneso critica la decisione degli organizzatori di accorciare (tagliando del tutto il Gran San Bernardo) la tappa odierna, con sconfinamento in Svizzera: "Per me si poteva correre, poi se qualcuno voleva fermarsi poteva farlo"
ROMA. "Si era già cominciato ieri sera a parlare del maltempo, di possibili cambiamenti, di una tappa diversa da quello che era previsto.
È vero che c'è il maltempo, è vero che siamo stanchi ma non credo ci fossero le condizioni per accorciare la tappa".
Dai microfoni di RaiSport il trentino Gianni Moscon, che sta correndo il Giro d'Italia con la maglia dell'Astana Qazaqstan esprime la propria contrarietà alla decisione presa dagli organizzatori di trasferire in pullmann i corridori fino all'uscita del tunnel del Gran San Bernardo, per motivi di sicurezza.
Da lì è prevista la partenza della tappa, ridotta a un'ottantina di chilometri e a sole due salite.
"Per me si poteva correre, poi se qualcuno voleva fermarsi poteva farlo. Non ce l'ha ordinato il dottore di fare i ciclisti professionisti", è il duro commento del forte corridore noneso di Livo, classe 1994 (nella foto durante la fuga nella sofferta Parigi-Roubaix del 2021).
Pioggia e temperature relativamente attese per buona parte della 13ma tappa del Giro d'Italia, da Borgofranco d'Ivrea e Crans Montana, hanno consigliato gli organizzatori a trasferire in pullmann i corridori fino all'uscita del tunnel del Gran San Bernardo, per motivi di sicurezza.
Viste le avverse condizioni meteo, soprattutto sul versante italiano, la commissione ha deciso di venire incontro alle richieste degli atleti applicando l'Extreme Weather Protocol, ha ufficializzato il sito del Giro d'Italia.
Una decisione che probabilmente è stata influenzata anche da quanto è accaduto nell'ultima settimana, in gran parte segnata dal maltempo oltre che da molti casi di covid.
Ma sempre dai microfoni Rai, Stefano Garzelli, già vincitore del Giro nel 2000), ha criticato la scelta dell'organizzazione sottolineando che le temperature attese sono superiori a quelle previste dal protocollo sul meteo estremo.
La tappa numero 13 viene dunque accorciata con il nuovo km 0 posto in località Le Châble, all'imbocco della Croix de Coeur.
I corridori faranno il tratto di trasferimento di 2,8 km, quindi saliranno sui bus e faranno rotta su Le Châble, per affrontare gli ultimi 74,6 km, fino all'arrivo di Crans Montana.