Biathlon mondiale, attesa per le staffette dopo l'argento firmato da Lisa Vittozzi e dal trentino Giacomel
Giornata di riposo tra i sorrisi, oggi, per la comitiva azzurra a Nove Mesto (Repubblica Ceca): nell'aria c'è ancora la soddisfazione per il fantastico secondo posto nella staffetta singola mista, alle spalle della Francia e davanti alla Norvegia. Sabato le staffette e domenica la mass start
TRENTO. Giornata di riposo tra i sorrisi, oggi, per la comitiva azzurra ai mondiali di biathlon in corso a Nove Mesto, nella Repubblica Ceca: nell'aria c'è ancora la soddisfazione per il fantastico argento nella staffetta singola mista, che ha visto la sappadina Lisa Vittozzi autrice di una rimonta epica per tagliare il traguardo in seconda posizione, medaglia d'argento in coppia con il talento trentino Tommaso Giacomel, alle spalle della Francia e davanti alla Norvegia
Lisa Vittozzi ha fatto così il tris di medaglie, dopo l'oro nella sprint e l'argento nell'inseguimento individuali.
Nel week-end il gran finale: sabato le staffette (le azzurre sono campionesse uscenti dopo il trionfo di Oberhof) e domenica la mass start.
Il primierotto di Imer Tommaso Giacomel ha messo le basi e Lisa Vittozzi ha ultimato il lavoro, andando anche a superare la norvegese sul finale.
Vittozzi, precisa al tiro e velocissima sugli sci, ha ispirato anche Giacomel, altrettanto veloce sugli sci e rapido anche nel rimediare agli errori del primo poligono e poi a trovare uno zero nel secondo. Così l'Italia ha chiuso al secondo posto coni cinque ricariche e 24″8 di ritardo dalla squadra francese.
"Da subito ho provato a risalire verso le prime posizioni - ha commentato la sappadina -, poi ho visto che la norvegese ha sbagliato e ho cercato di gestire al meglio l'ultimo giro e attaccare alla fine. Sono molto consapevole di me stessa, sono arrivata in grande condizione e cerco di godermi tutte le gare e così farò anche nelle ultime due, sabato e domenica".
Il lancio è stato un po' contratto per Giacomel che ha usato quattro ricariche, due per turno, e ha dato il cambio a Vittozzi, che nel Mondiale cedo sta sfoggiando sicurezza e una velocità impressionanti.
Con due zero, Vittozzi è risalita dal 14° al terzo posto.
Il 24enne trentino ha ripreso fiducia e non ha più sbagliato, riuscendo a mantenere la terza posizione e recuperando qualche secondo su Norvegia e Francia al comando.
All'ultimo cambio, Vittozzi ha cominciato con una ricarica a terra, ma la sappadina non ha perso granché, rimanendo terza a 27 secondi dalla norvegese Tandrevold, che cercava di staccare Jeanmonnot.
Ma l'apoteosi è arrivata all'ultimo poligono di Vittozzi, che ha chiuso i cinque bersagli ed è passata in seconda posizione, sfruttando il giro della penalità della Norvegia, mentre la Francia si è involata verso l'oro. Tandrevold si è incollata nell'ultimo giro all'azzurra, che però nel lungo sprint finale l'ha staccata di tre secondi, chiudendo in argento. Con tale stato di forma, per lei potrebbe non essere l'ultima medaglia a Nove Mesto.
“Un argento che mi solleva - ha confessato a fine gara il quasi ventiquattrenne finanziere di Imer - In questi giorni ho vissuto momenti davvero difficili, in un Mondiale che stava diventando un incubo. Volevo a tutti i costi invertire la rotta in questa gara e ho cercato di fare del mio meglio: questa medaglia mi insegna che con lo spirito giusto si può fare una bella gara di biathlon. Vittozzi è stata davvero brava: non sapevo se nell’ultima frazione potesse andare a prendere Tandrevold, ma lei è la campionessa del mondo ed ha compiuto una impresa”.