La Wada contesta a Sinner la tesi dell'assoluzione involontaria e chiede 1-2 anni di stop. Biancofiore: “Indignata”
Jannik Sinner ha intanto superato il secondo turno del torneo "China Open", Atp 500 dotato di un montepremi di 3.720.165 dollari sul cemento dell'Olympic Green Tennis Center di Pechino, battendo il 27enne russo Roman Safiullin per 3-6 6-2 6-3 Prossimo avversario di Sinner, nei quarti, sarà il ceco Jiri Lehecka, n. 37 del ranking Atp
IL FATTO La Wada contro Sinner: "Va squalificato"
L’INDAGINE Un caso doping subito risolto
AUTORITA' La versione dei fatti secondo l'antidoping
IL GIOCATORE "Ora posso buttarmi alle spalle questo momentaccio"
ATTACCO Kyrgios: "Ridicolo, dovevano squalificarlo due anni"
BOLZANO. Jannik Sinner ha superato il secondo turno del torneo "China Open", Atp 500 dotato di un montepremi di 3.720.165 dollari sul cemento dell'Olympic Green Tennis Center di Pechino, battendo il 27enne russo Roman Safiullin per 3-6 6-2 6-3 Prossimo avversario di Sinner, nei quarti, sarà il ceco Jiri Lehecka, n. 37 del ranking Atp.
Intanto la vicenda Clostebol non è ancora chiusa, come invece i più ottimisti sui siti e sui social ritenevano. Mentre Jannik Sinner è a Pechino, è arrivata la notizia, resa nota dalla Wada, che la stessa Wada, ovvero l'agenzia mondiale antidoping, ha fatto ricorso al Tas contro l'assoluzione del numeri 1 del mondo, sottolineando di non ritenere corretta la "constatazione di assenza di colpa" e chiedendo per Jannik uno stop da uno a due anni.
Il caso di doping che ha coinvolto il tennista altoatesino, assolto dalla Itia (International Tennis Integrity Agency) è cominciato quando si è saputo, dopo i Giochi di Parigi a cui Sinner non aveva preso parte per una tonsillite, che lo stesso Sinner era risultato positivo il 10 marzo, durante il torneo di Indian Wells.
Tracce del metabolita del clostebol, ovvero quello che rimane dopo che la sostanza proibita è stata metabolizzata nell'organismo ma non ancora completamente espulsa, erano emerse anche in un secondo controllo effettuato fuori dal torneo otto giorni dopo. In entrambi i casi Sinner si era appellato con successo contro la sospensione provvisoria che scatta in queste situazioni e ha potuto così continuare a giocare. Il numero 1 del mondo aveva spiegato di essere venuto a contatto con il clostebol per contaminazione.
La sostanza è infatti contenuta nel Trofodermin, farmaco da banco in Italia utilizzato per trattare una piccola ferita del suo allora fisioterapista, Giacomo Naldi, che aveva effettuato in quei giorni massaggi e altri trattamenti a Sinner, il quale poi lo ha licenziato dopo che il caso è venuto alla luce. Quanto al n. 1 del mondo, in più occasioni, anche dopo aver vinto gli US Open, aveva espresso la propria amarezza rivelando di essere stato condizionato dalla vicenda e di averla superata "con l'aiuto di chi mi è stato sempre vicino".
L’indignazione della Biancofiore
"Chi ha interesse a distruggere la reputazione del numero uno al mondo? Chi vuole offuscare un primato conquistato sul campo? Da italiana, e ancor più da altoatesina, sono indignata per la decisione dell'agenzia antidoping Wada di fare appello al Tas all'assoluzione di Sinner. Chiedere uno stop di uno o due anni, contestando che la constatazione di assenza di colpa non sarebbe corretta, è una perfidia che porta a pensare al peggio perché inspiegabile. Sul caso Clostebol, Sinner ha spiegato ampiamente cosa sia accaduto. L'accanimento con cui si muovono alcuni appare più come un modo per condizionare il mondo del tennis, sfruttando negligenza altrui per rovinare psicologicamente un ragazzo di 23 anni, orgoglio italiano, già assolto dal Tribunale sportivo e che ha ampiamente meritato di essere dov'è, grazie a un talento puro, abnegazione e determinazione". Lo ha detto la senatrice Michaela Biancofiore, presidente del gruppo Civici d'Italia.