Insulti razzisti contro calciatori non bianchi: la squadra se ne va per protesta
Grave episodio nel weekend in una partita di prima divisione nel Rodigino, si ripropone il nodo delle regole per gestire in tempo reale, con automatismi sanzionatori, le situazioni di questo tipo
VENEZIA - Offese in campo ai propri giocatori di origine africana hanno indotto una squadra di calcio di prima categoria in Veneto, il Merlara, ad abbandonare il campo a 15 minuti dal termine in segno di solidarietà e protesta contro l'atteggiamento della formazione di casa, il Badia Polesine.
L'episodio - riportano i quotidiani locali - è avvenuto nel fine settimana nella località in provincia di Rovigo.
"Alcuni giocatori di casa - ha dichiarato il dirigente del Merlara Enrico Montagna - hanno inequivocabilmente rivolto gesti e versi di discriminazione razziale nei confronti di alcuni nostri ragazzi di colore e diversi tifosi di casa si sono uniti.
Capita spesso, su molti campi. La misura è ormai colma". Se dovesse arrivare una sconfitta a tavolino per abbandono del campo "non importa, conta dare un segnale. A un certo punto, uno dei nostri giocatori ha detto 'non ce la faccio più' e abbiamo deciso di fermarci. Abbiamo messo tutto per iscritto e consegnato la dichiarazione ufficiale all'arbitro".
Montagna ha riferito inoltre che all'uscita del campo da gioco una persona gli avrebbe detto: "Lo sapevate a inizio anno che facendo una squadra così multietnica sareste andati incontro a questi problemi".
L'Usd Badia Polesine non ha rilasciato dichiarazioni prima della decisione ufficiale del giudice sportivo. [Ansa]