Paternoster d'argento: capolavoro di Letizia ai Mondiali nell'omnium

Si conferma argento mondiale nell'omnium Letizia Paternoster. Un anno fa a Pruszkow era stata l'esperta Kirsten Wild a conquistare l'oro, ieri è stata invece la 22enne nipponica Yumi Kajihara a mettere in chiaro le cose già nelle prime tre prove, per poi gestire la situazione nella corsa a punti: vincendo lo scratch, chiudendo al secondo posto la tempo race e al terzo l'eliminazione, la giapponese si è presentata alla prova decisiva con 20 punti di margine (114 a 94) proprio sulla nonesa e 28 lunghezze sulla portoghese Maria Martins e sulla polacca Daria Pikulik. 

Per quanto riguarda la 20enne di Revò, la solita superba prestazione nell'eliminazione (seconda dietro a Wild) ha raddrizzato una situazione complicata dal quinto posto nello scratch e dal nono nella sempre indecifrabile tempo race. A mescolare ulteriormente le carte, una serie di colpi di scena come la caduta nello scratch della britannica Laura Kenny (incidente causato proprio da Wild, penalizzata e quindi costretta subito a rincorrere), la giornata opaca della francese Clara Copponi e soprattutto l'assurda uscita di scena già dopo due volate della statunitense Jennifer Valente nell'eliminazione, mentre la danese Amelie Dideriksen non è mai riuscita ad entrare nel vivo della lotta per le medaglie. Nella corsa a punti, visto l'ampio e incolmabile margine tracciato da Kajihara, la strategia studiata insieme al ct Dino Salvoldi ha lanciato Paternoster incollata alla ruota di Wild, seguita dall'azzurra in ogni vano tentativo di guadagnare il giro, unica strada che avrebbe permesso all'olandese di riportarsi in lizza per il podio. Letizia con grande intelligenza tattica non ha sbagliato una mossa, con la stretta marcatura che negli ultimi giri si è spostata su Pikulik: la nonesa si è tolta pure lo sfizio di bruciare la polacca nell'ultimo sprint chiudendo a quota 109 punti (12 in meno di Kajihara) davanti proprio a Pikulik (100) e Martins (92). Insomma, la campionessa trentina si è confermata tra le più serie candidate alle medaglie in ottica Tokyo, obiettivo principale della stagione per la poliedrica azzurra.

Nell'inseguimento individuale, non ha deluso le attese il verbanese Filippo Ganna: il 23enne di Vignone ha centrato il proprio quarto titolo mondiale (prima di lui ci era riuscito mezzo secolo fa il britannico Hugh Porter) facendo registrare il nuovo record mondiale con uno straordinario 4'01''934 (il precedente primato, 4'02''647, già gli apparteneva) e stritolando lo statunitense Ahton Lambie in finalissima. Ottimo pure il quarto posto - alle spalle del francese Corentin Ermenault - del 19enne udinese Jonathan Milan, vera rivelazione del mondiale berlinese e freccia in più nell'arco del ct Marco Villa per l'inseguimento a squadre.
Oggi Paternoster torna in pista con la cuneese Elisa Balsamo per andare all'assalto del podio nella madison. Nell'omnium maschile, invece, riflettori puntati sul veronese Elia Viviani, campione olimpico in carica, mentre nell'inseguimento individuale femminile sarà in gara la cremonese Marta Cavalli.

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