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Italia-Turchia, vince la noia: opaca serata azzurra a 10 giorni dagli Europei

A Bologna la partita finisce a reti inviolate e tra i fischi, con l'undici di Spalletti che in qualche occasione trema in difesa. Prossimo test amichevole, domenica 9 giugno contro la Bosnia Erzegovina, a Empoli

BOLOGNA. L'Italia non brilla, ma a volte "balla" pericolosamente in difesa. Nella prima amichevole a ridosso degli Europei in Germania, gli azzurri del ct, Luciano Spalletti, opposti alla Turchia di Vincenzo Montella, non spiccano il volo, limitandosi ad un pari senza reti e spettacolo.

Dopo un primo tempo dai ritmi lenti e compassati in cui il Dall'Ara di Bologna si entusiasma solo per il palo colpito di testa da Cristante, allo scadere dei primi 45', Jorginho e compagni disegnano una ripresa leggermente più veloce e vivace ma non certo da custodire nel cassetto dei migliori ricordi calcistici.

Da tenere a mente, invece, il ritorno in azzurro nella seconda frazione di Fagioli riabilitato dopo la lunga squalifica per scommesse e applaudito dal pubblico.

Spalletti scioglie le riserve e manda in campo Pellegrini anziché Folorunsho. Il terminale offensivo è Retegui, Scamacca appena arrivato va in tribuna.

Orsolini e Chiesa dal 1'. Vicario in porta al posto di Donnarumma. Per la Turchia Montella mescola un po' le carte ma in campo c'è la stellina della Juve Yildiz e il centrocampista campione d'Italia con l'Inter, Calhanoglu. Di fronte agli oltre 25mila del Renato Dall'Ara, la squadra targata Spalletti comincia la sua partita al rallentatore con gli azzurri che impostano senza particolari sussulti e i turchi che agiscono in contropiede alla ricerca dello spazio giusto.

Prima chance per l'Italia con Retegui che controlla un buon pallone al limite dell'area e calcia con il sinistro, palla abbondantemente fuori.

Più tardi l'attaccante del Genoa ci riprova: calcio d'angolo pericolosissimo di Dimarco sul primo palo, non riesce a intervenire Retegui con la palla che attraversa tutta l'area di rigore. Sul capovolgimento di fronte si fa vedere anche la Turchia: dagli sviluppi di un angolo il colpo di testa è di Yilmaz termina poco oltre la traversa.

Poco dopo la mezz'ora, bellissima azione personale di Cristante che va via sulla destra, mette un mezzo un pallone su cui Retegui non arriva ma lo fa Chiesa che prova la conclusione di prima intenzione, palla fuori. Da parte loro la squadra di Montella agisce con veloci ripartenza che mettono più di una volta in imbarazzo la difesa azzurra.

Poco prima della fine della prima frazione di si fa male Kabak, che è costretto a uscire in barella, probabilmente per un problema al ginocchio.

Al suo posto Demiral, ex Atalanta e Juventus. A pochi istanti dalla fine l'azione più pericolosa, confezionata dagli azzurri di marca romanista: cross dall'angolo di Pellegrini con Cristante che salta più alto di tutti cogliendo il palo con il suo colpo di testa.

Ripresa al via con due novità nell'Italia: Zaccagni al posto di Chiesa e Cambiaso al posto di Orsolini, ammonito.

L'azione azzurra sembre più veloce e concreta senza, però, produrre azioni da ricordare.

Tra queste quella di Pellegrini che va via sulla destra mette un pallone morbido sul secondo palo, Retegui in rovesciata manda oltre la traversa. Poco dopo entra in campo, al posto di Jorginho, Fagioli applaudito lungamente dal pubblico del Dall'Ara. Poi è la volta di Raspadori e Frattesi, mentre escono Pellegrini, dolorante per una botta al ginocchio, e Retegui.

Passano i minuti ed il match non decolla, a parte due incursione di Cambiaso e Raspadori, nonostante le numerose forze fresche mandate in campo tra cui negli ultimi minuti anche il bolognese Calafiori al posto di Di Marco.

Finisce così, anche con fischi dalle tribune.

Spalletti non può sorridere per l'opaca prestazione azzurra davanti ad una Turchia ordinata e in grado di decollare solo a tratti agli ordini dall'ex aeroplanino Montella.

A fine gara è lo stesso tecnico ad ammettere il livello sotto le attese della prestazione azzurra: dopo giornate di lavoro intenso, sotto il profilo fisico, il ct non è sorpreso della fatica fatta dalla sua Italia con la Turchia.

È altro che non si aspettava: "Un po' di fatica pensavo l'avremmo fatta, visto il lavoro fisico. Ma pensavo e speravo ci mettessimo più qualità nella gestione della palla, tanto nella metà campo avversaria quanto nella nostra. Troppi palloni regalati, ci siamo allungati, troppe rincorse e così si è notata di più la nostra condizione non ancora ottimale".

Il ct azzurro si aspetta passi avanti e a 10 giorni dall'Europeo i miglioramenti dovranno avvenire in fretta: "Bisogna fare di più ma conosco in profondità questo gruppo e in profondità andremo a lavorare, perché bisogna crescere: migliorare la qualità per migliorare anche l'intensità".

Si aspetta di più dai trequartisti: "Orsolini può fare meglio e come lui la batteria dei trequartisti e degli esterni".

Prossimo test pre-europei, domenica 9 giugno contro la Bosnia Erzegovina, a Empoli.

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