WebValley 2012, venerdì i risultati a Transacqua
Costruire il primo software geo-bioinformatico capace di studiare le cellule come fossero dati geografici: questa la sfida affrontata dai 20 studenti italiani ed internazionali durante le tre settimane della scuola “WebValley”. All’incontro, dopo gli interventi introduttivi di Furlanello, responsabile dell’Unità di ricerca MPBA della FBK (Modelli predittivi per la biomedicina e l’ambiente) e organizzatore dell’iniziativa, del sindaco di Transacqua, Marino Simoni, e del presidente FBK Massimo Egidi, i ragazzi presenteranno, in lingua inglese, i risultati del progetto geo-bioinformatico messo a punto a Transacqua. L’obiettivo era di creare un prototipo di piattaforma collaborativa online per ricercatori che si occupano di esplorare immagini cellulari a micro e nanoscala, caratterizzando le proprietà spaziali e le dinamiche di dati biologici
TRENTO - Costruire il primo software geo-bioinformatico capace di studiare le cellule come fossero dati geografici: questa la sfida affrontata dai 20 studenti italiani ed internazionali durante le tre settimane della scuola “WebValley”.
All’incontro, dopo gli interventi introduttivi di Cesare Furlanello, responsabile dell’Unità di ricerca MPBA della FBK (Modelli predittivi per la biomedicina e l’ambiente) e organizzatore dell’iniziativa, del sindaco di Transacqua, Marino Simoni, e del presidente FBK Massimo Egidi, i ragazzi presenteranno, in lingua inglese, i risultati del progetto geo-bioinformatico messo a punto a Transacqua. L’obiettivo era di creare un prototipo di piattaforma collaborativa online per ricercatori che si occupano di esplorare immagini cellulari a micro e nanoscala, caratterizzando le proprietà spaziali e le dinamiche di dati biologici.
Saranno presenti il vice presidente del Consiglio Regionale Marco Depaoli, Cristiano Trotter, presidente della Comunità di Valle Primiero, e Andrea Simoni, Segretario generale di FBK. Il lavoro degli studenti sarà valutato da esperti internazionali sia presenti in sala che collegati in teleconferenza da Oxford (UK) e Ann Arbor (Michigan -USA).
“WebValley” 2012 si è tenuta dal 17 giugno al 7 luglio nella cornice delle Dolomiti trentine e ha coinvolto nove ragazze e undici ragazzi tra 17 e i 18 anni che hanno vissuto un’esperienza unica, a diretto contatto con chi la ricerca la fa per mestiere.
Numerosi gli scienziati che hanno visitato la scuola e lavorato con gli studenti. Tra questi, Denise Kirschner dell’Università del Michigan, Russ Butler del Florida Hospital, Philippe Rocca-Serra dell’Università di Oxford (UK), Daniel White del Landcare Research (Nuova Zelanda), Duccio Cavalieri della Fondazione Edmund Mach, Daniele Arosio del CNR, Sheref Mansy e Paola Torre del CIBIO, Università di Trento.
Lezioni e attività di ricerca sono state svolte in un laboratorio informatico che FBK ha installato all’Istituto Comprensivo del Primiero, ben collegato in teleconferenza con centri internazionali e nazionali grazie al supporto di Trentino Network.
Alcuni eventi della scuola hanno avuto luogo la sera: sotto le stelle Cesare Furlanello ha tenuto una lezione sul problema della riproducibilità scientifica, mentre il direttore Vittorio Ducoli ha presentato il Parco naturale di Paneveggio – Pale di San Martino.
Gli studenti hanno sperimentato nuove interfacce basate su tablet e su internet tv e raccontato tutta l’esperienza del campus attraverso un blog (http://webvalley.fbk.eu/blog).
Le borse di studio della Fondazione Bruno Kessler hanno permesso la partecipazione di cinque studenti trentini. Per il secondo anno, WebValley ha ospitato alcuni studenti internazionali (sei provenienti dagli USA, una dall’Ucraina, una dalla Repubblica Ceca) finalisti dell’Intel International Science and Engineering Fair (Intel ISEF), la più grande competizione al mondo che ogni anno premia negli Stati Uniti le migliori invenzioni scientifico-tecnologiche proposte da studenti. Sono inoltre stati selezionati due studenti della Provincia di Bolzano e cinque extra-regionali finanziati dal “Piano nazionale Lauree Scientifiche” (PLS) del MIUR. Le borse hanno coperto tutti i costi delle attività specialistiche in laboratorio, vitto, alloggio, trasporto, attività sportive e sociali.