Linea «muta», Telecom condannata
Diecimila euro di «risarcimento danni» più il pagamento delle spese di giudizio quantificate in altri 4.500 euro. Questo il verdetto di condanna a carico di «Telecom Italia spa» emesso dal giudice del tribunale di Trento Andrea Lama al termine del primo grado di giudizio della causa civile intentata nei confronti dell'azienda telefonica dall'albergatore gardesano Silvio Rigatti, legale rappresentante della società «Toresela sas» che controlla l'albergo-garnì Toresela di Nago
NAGO - Diecimila euro di «risarcimento danni» più il pagamento delle spese di giudizio quantificate in altri 4.500 euro.
Questo il verdetto di condanna a carico di «Telecom Italia spa» emesso dal giudice del tribunale di Trento Andrea Lama al termine del primo grado di giudizio della causa civile intentata nei confronti dell'azienda telefonica dall'albergatore gardesano Silvio Rigatti, legale rappresentante della società «Toresela sas» che controlla l'albergo-garnì Toresela di Nago. A spingere l'albergatore gardesano a fare causa alla Telecom, e a vincerla, una vicenda che risale a ben dieci anni fa allorquando la società telefonica interruppe per tre giorni l'erogazione del servizio a favore della struttura ricettiva e omise di pubblicare il recapito telefonico dell'albergo-garnì sia sull'elenco cartaceo che su quello on-line. Secondo la memoria presentata dal legale di fiducia di Silvio Rigatti (l'avvocato Sara De Luca di Trento), e in gran parte accolta dal giudice civile, la struttura aveva un regolare contratto di utenza telefonica per tre linee, due delle quali dedicate a farx ed internet. La linea principale era regolarmente inserita nell'elenco ufficiale degli abbonati, almeno sino a quando, ed era la fine del 2002, le bollette invece di venire recapitate come sempre in passato al garnì di Nago venivano inviate ad un indirizzo errato e contemporaneamente la linea non veniva più pubblicata sull'elenco del 2002-2003. Rigatti non potè così pagare le bollette e per tutta risposta la Telecom gli interruppe il servizio per tre giorni. E solo successivamente, ricorrendo all'ausilio di un legale, l'albergatore gardesano riusciva a far reinserire il numero di utenza telefonica negli elenchi Telecom. Ma solo a partire dal periodo giugno-luglio 2004. Nella motivazione della sentenza di condanna a carico di Telecom, il giudice Lama scrive che «deve ritenersi provato che l'impresa abbia subito un consistente danno all'immagine commerciale per effetto della protratta inesistenza del proprio nominativo sugli elenchi telefonici on line e cartacei per ben due anni consecutivi».