Coredo, abitazioni infestate da cimici che arrivano dagli Usa

«Leptoglossus occidentalis» ovvero cimice americana dei pini: è questo l'insetto terribile che ha preso di mira alcune abitazioni di Coredo, infestandole. A segnalarlo è il consigliere comunale Marco Forno , che ha esposto il fatto in occasione dell'ultima seduta consiliare. L'insetto in questione è un fitofago della famiglia dei Coreidi, originario del Nord America e osservato per la prima volta in Europa nel 1999, in provincia di Vicenza. Da allora si è diffuso nel continente europeo, raggiungendo il Trentino undici anni fa

di Katia Rizzardi

COREDO - «Leptoglossus occidentalis» ovvero cimice americana dei pini: è questo l'insetto terribile che ha preso di mira alcune abitazioni di Coredo, infestandole. A segnalarlo è il consigliere comunale Marco Forno , che ha esposto il fatto in occasione dell'ultima seduta consiliare. L'insetto in questione è un fitofago della famiglia dei Coreidi (che abbia scelto Coredo per questo?), originario del Nord America e osservato per la prima volta in Europa nel 1999, in provincia di Vicenza (probabilmente introdotto accidentalmente attraverso l'importazione di legname). Da allora si è diffuso nel continente europeo, raggiungendo il Trentino undici anni fa.

 

La specie è facilmente riconoscibile: l'adulto può raggiungere i 2 centimetri di lunghezza, è di forma allungata e colore bruno; le ali presentano un motivo a zigzag, mentre le zampe posteriori sono ingrossate. Il parassita si sviluppa su varie conifere, di cui perfora le giovani pigne per succhiarne la linfa. In autunno, la grossa cimice va in cerca di rifugi dove svernare, mostrando di prediligere le abitazioni poste in prossimità delle pinete. «Alcune case di Coredo sono infestate», riferisce Forno. «In questa stagione numerosi esemplari lasciano il bosco e si riparano negli stipiti delle finestre, per trascorrere l'inverno al caldo».


Pur essendo innocuo per l'uomo, il fitofago è certamente un fastidioso coinquilino. «Se viene schiacciato, emette un cattivo odore. Disinfestare le stanze con insetticidi serve a poco, perché le cimici ricompaiono il giorno dopo», spiega Marco Forno, che ha segnalato la vicenda alle guardie forestali. «Fino a 10 anni fa questo insetto era sconosciuto, ora la sua presenza cresce di anno in anno. Mi auguro si possa trovare una soluzione».


Ma può essere dannoso? Stando a note tecniche, sì: questa cimice a stelle e strisce nei vari stadi della metamorfosi si nutre con la linfa penetrando i coni con gli stiletti boccali, provocando la morte dei semi e, conseguentemente, enormi danni agli ecosistemi forestali. «Finora comunque non lamentiamo danni», commenta il forestale locale Fausto Iob . «Il solo disagio è l'invasione delle abitazioni nei pressi del bosco. Dopo le prime segnalazioni abbiamo approfondito con la Stazione forestale, ma finora la situazione è sotto controllo». Anche perché forse la «colonia» non è tanto numerosa da danneggiare i boschi. «Ormai arrivano molte specie esotiche, basti vedere cos'è successo in Trentino con le zanzare, non se ne erano mai viste tante. E varie piante esotiche si sono insediate nei nostri boschi, portate da chissà dove. Con la globalizzazione, non è certo finita».

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