Telefoni muti a Dardine, anziana rischia la vita
Romilda Valentini, over 70, è affetta da cardiopatia. In quanto paziente a rischio, è seguita dai sanitari del Santa Chiara di Trento, attraverso le informazioni trasmesse in tempo reale - telefonicamente - attraverso la telemetria; la donna è monitorata ogni istante da un defibrillatore, i dati giungono a Trento, in caso di problemi i sanitari si muovono immediatamente. Così non è stato nei giorni scorsi: dato il «silenzio» delle linee telefoniche, che ormai celebra il quindicesimo giorno di blackout, nessun segnale di allarme è giunto al Santa Chiara
DARDINE - Il funzionamento della rete telefonica può salvare la vita. Ma quando non funziona, la vita stessa può essere messa in pericolo. Abbiamo pubblicato su queste pagine ieri un articolo di denuncia sul «silenzio» - telefonico - in atto da tempo a Dardine. «Dal 2 gennaio siamo isolati», conferma Romilda Valentini , già assessore comunale di Taio. «Al di là dei disagi per l'utenza, qui ci siamo trovati di fronte ad un caso ben più grave».
Una parente di Romilda Valentini, over 70, è infatti affetta da cardiopatia. In quanto paziente a rischio, è seguita dai sanitari del Santa Chiara di Trento, attraverso le informazioni trasmesse in tempo reale - telefonicamente - attraverso la telemetria; la donna è monitorata ogni istante da un defibrillatore, i dati giungono a Trento, in caso di problemi i sanitari si muovono immediatamente. Così non è stato nei giorni scorsi: dato il «silenzio» delle linee telefoniche, che ormai celebra il quindicesimo giorno di blackout, nessun segnale di allarme è giunto al Santa Chiara. Così, causa una ritenzione di liquidi della paziente monitorata, non è stato possibile predisporre interventi adeguati. Il problema si è trasformato in allarme: ambulanze, ed addirittura un elicottero, per il trasporto urgente a Trento. Con costi a carico della Provincia; cioè del cittadino (e non della compagnia di telefonia). La donna è stata ospedalizzata, poi trasferita all'ospedale di Cles, infine martedì è tornata a casa. Finale a lieto fine, ma non per quanto riguarda le telecomunicazioni, sempre silenti dal 2 gennaio, nella sua abitazione.
«La cosa strana», commenta Romilda Valentini, «è che di casa in casa la situazione cambia. Ci sono famiglie dove non funziona il telefono, e l'Adsl sì. Ma è scandaloso», conclude l'ex assessore comunale, «che il servizio di telefonia venga soppresso per quindici giorni, e che non si riesca a risolvere il problema». Una certezza c'è: quando arriverà la bolletta, sarà «a tempo pieno», e del disagio, su quel pezzo di carta, non rimarrà traccia.