Rischi del cyber-crimine, donne meno attente e consapevoli
Il numero di minacce informatiche quasi triplicato in un anno, la scarsa consapevolezza fra gli utenti e gli attacchi di vasta eco mediatica, come il caso Sony, hanno fatto del 2014 un anno nero per la sicurezza online. È la fotografia scattata dalla società spagnola di sicurezza Panda, che lo scorso anno ha rilevato 75 milioni di ceppi di malware, più del doppio rispetto al 2013. Mentre un altro studio, di Kaspersky, sottolinea che le donne sono meno attente e consapevoli degli uomini dei rischi del cyber-crimine.
Dall'indagine di Kaspersky, condotta globalmente in 23 Paesi, emerge infatti che solo il 19% delle donne è consapevole di poter essere vittima dei cyber-criminali, a fronte del 25% degli uomini. Il gentil sesso è anche il meno informato: il 27% degli uomini e il 38% delle donne non sanno che esistono attacchi tipo il "ransomware", che prende "in ostaggio" i dati di pc e dispositivi elettronici per chiedere un riscatto, mentre il 23% degli uomini ed il 34% delle donne ha una conoscenza limitata del"esistenza dei malware per le piattaforme mobili. Del resto, sottolinea l'ultimo rapporto di Panda Security, in un mondo sempre più interconnesso i criminali informatici sono attivi su tutti i fronti. Nel 2014 la società ha registrato un'impennata di programmi dannosi, rilevando quotidianamente 200mila nuove tipologie di malware.
Considerando che il totale dei campioni del database è di 220 milioni, solo nel 2014 è stato codificato il 34% di tutto il malware mai creato. Nonostante il tasso di infezione globale sia sceso al 30,42%, la Cina resta al top dei Paesi col più alto tasso di infezioni (49%), seguita da Ecuador (42%), Turchia (41,5%) e Guatemala (39,6%).
L'area più sicura è l'Europa, Svezia in testa. Android continua a essere la piattaforma mobile preferita dai criminali informatici. Il tipo più comune di malware è ancora il cosiddetto 'cavallo di Troià, programma che cerca di farsi passare come legittimo ma che una volta lanciato esegue azioni dannose. Questi hanno rappresentato il 70% di tutte le nuove minacce. Nonostante la cronaca si sia concentrata su attacchi sferrati su vasta scala a colossi come Sony o Target (catena di negozi Usa), passando per quelli lanciati dalla Syrian Electronic Army e per il caso 'Heartbleed', anche altre minacce hanno contribuito a rendere il 2014 un incubo per la sicurezza informatica.
Tra le frodi più gravi e che secondo Panda darà del filo da torcere anche per il 2015, c'è quella di CryptoLocker. È un "cavalo di Troia" che si insedia nei computer e prende in ostaggio i file chiedendo agli utenti un riscatto in denaro, Bitcoin solitamente, per renderli di nuovo accessibili. Tra le frontiere cui prestare più attenzione c'è l'internet delle cose: la quantità e varietà di dispositivi connessi in rete e fra loro, dalle lavatrici alle stampanti, potrebbe essere una facile porta d'accesso per i malintenzionati alle reti domestiche. Il rapporto di Panda è solo l'ultimo in ordine di tempo che evidenzia il picco mondiale di malware nel 2014.