Start-Up per la sicurezza, ecco la «scatola intelligente»
Incubatori di loro stessi, col coraggio tra le mani di tentare strade nuove e avviare una startup innovativa. «Sturtupper» senza alcun sostegno pubblico, per altro. Alessio Pinamonti , 39 anni, di Tassullo, sfila lentamente dalla borsa il prototipo di «Stay». Con delicatezza lo appoggia sul tavolo e comincia a spiegare: «Noi - e il noi si riferisce al compagno d'intrapresa, Michele Mussi , anni 33, di Tione - stiamo sviluppando progetti innovativi a basso costo, alla portata di tutti. Intendiamo favorire l'uso intelligente delle tecnologie, sia per le aziende che per le persone».
Vabbè, ma cosa c'è dentro in quella scatoletta alta quattro centimetri e larga una quindicina? A Pinamonti brillano gli occhi. «Questa è una "scatola intelligente", un apparecchio che si adatta a qualsiasi impianto: ascensori, caldaie, impianti di illuminazione pubblica, sistemi di videosorveglianza, semafori fissi e mobili, quelli ad esempio per i cantieri stradali...». Dentro c'è il cuore, software, codici di programmazione, tutto ciò che permette a «Stay» di fare ciò per cui è stato concepito. Pinamonti, per anni, s'è occupato di comunicazione e marketing, Mussi è il programmatore informatico che trasforma in software e programmi le intuizioni. Ma quando s'è accesa la lampadina nella testa dei due soci che, nel settembre 2013 hanno costituito una software house ad hoc, Migenial srl? «Abbiamo scoperto» risponde Pinamonti «che l'Italia è il primo paese al mondo, dopo la Cina, per numero di ascensori: ce se sono 800 mila! E il tutto è nato dopo aver letto di un incidente: una persona rimasta bloccata in ascensore, senza poter dare l'allarme. Possibile che non ci fosse un sistema di controllo immediato, oltre il semplice tasto di allarme?». Ed ecco la «scatola intelligente», dotata di batterie tampone, per diagnosi e controllo da remoto. Nel caso dell'ascensore, segnala immediatamente (ad amministratori di condominio, manutentori, proprietari, via sms o via mail) sia il tipo di guasto (manca la luce, la pulsantiera è in tilt, etc.) che la localizzazione dell'impianto. Chiari i vantaggi, in termini di tempestività e riduzione dei costi di intervento. Costo contenuto e, soprattutto, potenzialità di mercato enormi. I due soci, però, fanno il passo secondo la gamba. Per partire hanno ottenuto credito e fiducia dai parenti (oltre che da Creval, il Credito Valtellinese), consigli e sostegno da amici in giro per il mondo. Anche così decolla una startup. Le prime centinaia di pezzi, la prima produzione della «scatola» è ora in fase di certificazione europea, sono riservati ad una multinazionale degli elevatori ed ascensori che lo metterà sul mercato in Italia ma anche in Germania e Australia («è adatto anche a Paesi che hanno un voltaggio più elevato dei 220» spiega Pinamonti). La produzione parte da Milano, ma l'ambizione è dichiarata: «Il sogno, l'obiettivo, è quello di avviare la produzione in Trentino, creare lavoro qui. So che serviranno capitali, ma ci puntiamo. Mio fratello» racconta Alessio Pinamonti «è andato a vivere e lavorare a Londra, e lì porterà la famiglia. Ma noi siamo ottimisti, crediamo ancora che l'Italia e il Trentino possano risollevarsi». Corre, l'imprenditore noneso: «In autunno, uscirà anche una versione light di Stay, per le famiglie, che permetterà, collegato alla caldaia, di controllare, attraverso un sensore, la temperatura fumi di un camino. Pensi cosa può voler dire in termini di sicurezza e prevenzione, con la segnalazione immediata ai vigili del fuoco di una temperatura elevata, per avere un intervento rapido».
Migenial ha già messo sul mercato «Aurora», una piattaforma di condivisione digitale che si adatta a monitor, Tv, Pc, a qualsiasi schermo. Può essere utilizzata per eliminare code nei negozi e aggiornare in diretta la clientela. L'hanno fornita alla Federazione provinciale allevatori per il punto vendita carni. Ed il salto successivo è stato un accordo con Datamatic spa che lo utilizzerà nei 300 negozi in franchising (Wellcome e Vobis). E per il futuro sono già al lavoro per «Trovami», aggeggio Gps di appena 15 grammi di peso. L'idea è sempre la stessa: «Sfruttare la tecnologia, che costa sempre meno». Con una convinzione, che Pinamonti «ruba» a tale Albert Einstein: «Finiamola una volta per tutte con l'unica crisi pericolosa, che è la tragedia di non lottare per superarla».