Fibra ottica in Trentino Ecco come orientarsi
La fibra ottica è il motore del futuro. Un lusso destinato a diventare normalità quotidiana per le famiglie e i privati cittadini e una necessità per le aziende. Gli operatori del settore fanno a gara per raggiungere questa nuova frontiera delle telecomunicazioni e accaparrarsi fette di mercato; usano politiche aggressive battendo a tappeto con i propri call center un'utenza perlopiù smarrita e incapace di scegliere con cognizione di causa.
La novità è che la Provincia, attraverso Trentino Network e con l'aiuto dell'ufficio stampa della giunta, ha messo a punto un sito internet che in maniera semplice e chiara permette all'utente, in pratica l'intera popolazione trentina, di capire come destreggiarsi in questa jungla di cavi e di offerte.
Entrando nel sito www.trentinoinrete.it compare una schermata con l'invito a valutare innanzitutto la propria condizione di internauta digitando il proprio indirizzo abitativo: città, via e numero civico. Sopra a una mappa della zona apparirà la situazione attuale con la qualità e la velocità di copertura del segnale internet sia in entrata (download) che in uscita (upload).
Verificato lo status quo il sito offre poi la possibilità all'utente di valutare l'opzione fibra per migliorare le performance, raggiungendo e superando i 100 megabit per secondo in entrata e in uscita, un livello che permette tranquillamente di scaricarsi film e guardare la tivù via cavo o gestire una grande mole di dati. Se il semaforo è verde la fibra è vicina e facilmente raggiungibile, se è arancione bisogna valutare attentamente costi e necessità, se è rossa l'armadio a cui collegarsi è più lontano e i costi rischiano di aumentare. In ogni caso a quel punto l'utente è invitato a verificare cosa si può fare contattando le aziende che operano in quella zona, verso le quali si è indirizzati con i link. Se ancora la situazione non fosse chiara il presidente di Trentino Network Alessandro Zorer spiega come la società metta a disposizione un numero verde a cui rivolgersi per gli approfondimenti del caso e la possibilità di richiedere spiegazioni via mail.
La stessa procedura di verifica della situazione può essere attivata da un'azienda che in più avrà la segnalazione sulla possibilità di accedere ai contributi provinciali rilasciati per chi si porta la fibra «in casa» sotto forma di credito d'imposta fino alla metà delle spese di allacciamento e attivazione e fino a un massimo di 4.000 euro.
«Con questo sito - commenta l'assessore provinciale alle Infrastrutture Mauro Gilmozzi - riusciamo a mettere il cittadino a contatto con la struttura e io credo che ne vada stimolato l'uso per migliorare la conoscenza e la padronanza da parte di privati e aziende di opportunità di cui come Provincia stiamo garantendo la diffusione su tutto il territorio». Opportunità attuali e tra qualche mese anche future. All'inizio dell'anno prossimo, in febbraio, verrà infatti aggiudicata la concessione per la realizzazione e la gestione della banda ultra larga nelle cosiddette «aree bianche», le zone periferiche e remote del Trentino considerate a fallimento di mercato, dove cioè l'impresa privata non andrebbe mai a investire senza il contributo pubblico. Da quel momento nel giro di tre anni internet veloce dovrà poter essere portato ovunque, fino al più sperduto dei masi di montagna, al limite anche inviando il segnale via radio. E il sito da marzo 2017 fornirà indicazioni oltre che sulla situazione esistente anche su quando la fibra sarà disponibile nella zona richiesta.
«Con questo sito - commenta Pierfrancesco Fedrizzi, giornalista dell'ufficio stampa che ha lavorato alla realizzazione - cerchiamo di fare chiarezza in un mercato caotico dove può capitare, come è successo a me, che il contratto per la fibra venga venduto prima ancora del cablaggio di una certa zona. Credo che sia un buon servizio per i cittadini».
Sono 17 le regioni coinvolte nei bandi per la realizzazione della rete in fibra ottica nelle aree a fallimento di mercato, per un totale di 2,6 miliardi di euro di risorse pubbliche per raggiungere 8,7 milioni di unità immobiliari in 6.700 comuni per 90mila km di tracciato.
Infratel, la società delegata dal governo, ha indetto il 3 giugno scorso un bando per 6 Regioni (Abruzzo, Molise, Emilia Romagna, Lombardia, Toscana e Veneto) e l'8 agosto un secondo bando per altre 11 Regioni (Piemonte, Valle D'Aosta, Liguria, Friuli Venezia Giulia, Umbria, Marche, Lazio, Campania, Basilicata, Sicilia e Provincia autonoma di Trento). Un terzo bando riguarderà prossimamente Puglia, Calabria e Sardegna. L'unica zona non interessata è la provincia di Bolzano dove è partito già da qualche anno il piano Alto Adige 2020 con cui si vuole arrivare alla digitalizzazione completa e al raggiungimento dei parametri europei solo con gli investimenti privati e quelli della Provincia autonoma.