Shopping natalizio fa sempre più gola agli hacker
La corsa ai regali di Natale che tanto può stressare i consumatori entusiasma non una ma almeno due categorie di persone: i commercianti e gli hacker. Che si facciano online o nei negozi tradizionali, gli acquisti natalizi fanno gola anche al crimine informatico che sta prendendo sempre più di mira i Pos, i sistemi di pagamento di negozi e rivenditori online. A evidenziare la tendenza è un dossier di Kaspersky Lab dal quale emerge che nell'ultimo anno più di tre aziende su quattro (77%) hanno subito un qualche tipo di attacco informatico.
Ad aumentare, dicono gli esperti, sono state in particolare due tipologie di minacce: gli attacchi di tipo DDoS, che mirano a "intasare" i server della vittima, e quelli che sfruttano le vulnerabilità dei terminali Pos, i sistemi attraverso cui si paga con la carta negli esercizi commerciali, ma anche quelli "virtuali" con cui si fanno pagamenti nei negozi online o sulle piattaforme di e-commerce.
Di casi che hanno fatto notizia durante l'anno ce ne sono stati diversi: ad esempio le violazioni dei Pos subite negli Usa dai ristoranti della catena Chipotle o dai negozi di abbigliamento "Forever 21". Secondo l'indagine Kaspersky gli attacchi DDoS e sui Pos sono aumentati in un anno del 16%. Insomma, secondo il parere dei ricercatori informatici, qualunque cosa stiano pianificando i cybercriminali in questo periodo caldo per gli acquisti "è molto probabile" che per gli attacchi utilizzeranno proprio queste due tipologie di violazione. I criminali potrebbero sfruttare un attacco DDoS con l'obiettivo di chiedere un riscatto o per fare concorrenza sleale a un'azienda. Oppure potrebbero scegliere di utilizzare i sistemi Pos come punto di ingresso per attacchi mirati a delle compagnie o per rubare credenziali e denaro ai clienti.