Scarafaggi a tavola: «disgustosi» ma si digeriscono bene
Mangiare cavallette, grilli o scarafaggi: fa storcere il naso a molti e non invoglia, soprattutto negli Usa, in Canada e in Europa, nonostante due miliardi di persone li consumino. In Italia il ministero della Salute con una circolare ha chiarito che nessun insetto è stato per il momento autorizzato a scopo alimentare, ma da uno studio guidato dalla Rutgers University emerge che il fattore «disgusto» non ha nulla a che fare con la nutrizione, la digestione o l’evoluzione.
Infatti gli insetti - cibo per i nostri primi antenati primati - potrebbero ancora essere mangiati e digeriti da quasi tutti i primati di oggi, inclusi gli umani. La ricerca, pubblicata su Molecular Biology and Evolution, ribalta la credenza diffusa per molto tempo secondo la quale i mammiferi non producevano un enzima che potesse «scomporre» gli esoscheletri degli insetti (che hanno la funzione di rivestimento e scheletro). «Ora sappiamo che ciò non è vero - evidenzia Mareike Janiak, autrice principale dello studio, secondo cui «l’esoscheletro diventa molto più facile da masticare e digerire una volta che l’insetto è stato cotto».