Parità, un videogame contro le discriminazioni
Un videogame, anonimo nella tutela di chi interagisce, per riflettere su diversità e inclusione negli ambienti di lavoro e sulle reazioni spesso guidate da automatismi o stereotipi, evidenziando discriminazioni implicite che influiscono e modificano la produttività aziendale.
Lo ha creato la startup italiana Work Wide Women, che dal 2014 produce progetti di inclusione per donne e aziende. Coglie aspetti del documento Ue del 2012 sul ‘diversity management’ che considerano le differenze di etnia, genere, orientamento sessuale o religioso, disabilità, età, come elementi da valorizzare per la coesione e la produttività: solo nel 2018, si esemplifica, il 73% delle grandi aziende (sondaggio Istud) ha voluto una formazione manageriale su diversità e inclusione.
Il gioco si chiama Diversity@Work e cala il giocatore, da solo o in gruppo, in mini-storie tratte da casi reali, chiedendo di scegliere fra due opportunità che determinano situazioni diverse.