I robot «intelligenti» imparano a vedere anche nella nebbia grazie agli algoritmi
I robot imparano a vedere nella nebbia grazie a una tecnica messa a punto al Mit (Massachusetts Institute of Technology) dall’italiano Luca Carlone. Una delle possibili applicazioni potrebbe riguardare le automobili a guida autonoma, oppure i robot assistenti nelle case e nelle fabbriche. I risultati, in corso di pubblicazione, sono stati presentati a una conferenza di robotica in Germania.
Il metodo consiste nel migliorare gli attuali algoritmi di riconoscimento, rendendoli “più accurati e veloci”, caratteristiche fondamentali ad esempio nelle future auto autonome per evitare errori e ritardi fatali. L’algoritmo permette di confrontare un oggetto reale, stampato ad esempio in 3D, con una sua rappresentazione fatta da una nuvola di puntini.
Come guardare, appunto, attraverso la nebbia. “Abbiamo dimostrato - ha affermato Carlone - che l’algoritmo è in grado ad esempio di riconoscere, in modo accurato e in pochi secondi, l’immagine di un piccolo coniglio nascosta in una nuvola di migliaia di puntini. Stiamo raggiungendo - ha concluso - un livello di prestazioni sovrumane nella localizzazione degli oggetti”.