Ecco la prima mappa del genoma animale: mappate 240 specie
Dal bradipo all'armadillo, dalla volpe artica al formichiere gigante: sono ben 240 le specie di mammifero che compongono lo 'zoo' dei genomi, un nuovo strumento di ricerca che permette di studiare e mettere a confronto il Dna di oltre l'80% delle famiglie di mammiferi esistenti, evolute nell'arco di 110 milioni di anni. Il risultato, pubblicato su Nature dal consorzio internazionale Zoonomia (guidato dall'università svedese di Uppsala e dallo statunitense Broad Institute di Mit e Harvard), aiuterà a tutelare le specie animali minacciate e soprattutto a capire l'origine delle mutazioni del Dna umano che causano malattie.
Nel corso dell'evoluzione la maggior parte delle 'lettere' che compongono il Dna muta in maniera casuale: alcune però si conservano identiche, probabilmente perché ricoprono un ruolo importante nel genoma e la loro mutazione causa conseguenze negative. Tenendo conto di questi 'paletti' evolutivi, diventa più facile trovare gli 'interruttori' genetici che regolano l'attività dei geni predisponendo alle malattie. Per questo i ricercatori di Zoonomia hanno sequenziato i genomi di 130 mammiferi e li hanno confrontati con quelli già disponibili di altri 110 mammiferi, in modo da individuare le regioni più importanti.
"Il confronto tra i genomi di 240 mammiferi - spiega la ricercatrice Kerstin Lindblad - aiuterà i genetisti a trovare le mutazioni che causano malattie nell'uomo", ma non solo. Studiando come particolari specie si sono adattate a diversi ambienti si potranno scoprire indirettamente aspetti importanti del corpo umano: dalla capacità di ibernazione di alcuni topi, per esempio, si potranno dedurre informazioni utili per la lotta alle malattie metaboliche.
Lo studio genetico del progetto Zoonomia conferma infine che le specie animali a rischio estinzione presentano una ridotta biodiversità: i risultati potranno tornare utili per lo sviluppo di nuove strategie di conservazione.