Sicurezza informatica negli enti locali: migliorerà grazie ai fondi del Pnrr
Trentino digitale ha promosso un confronto con sindaci e altri amministratori pubblici per mettere a fuoco le tematiche assai rilevanti della protezione dei dati
TRENTO. Garantire l'accesso dei servizi digitali a cittadini e imprese, assieme alla tutela dei dati.
È questo, in sintesi, il messaggio emerso dal seminario sulla sicurezza informatica nella pubblica amministrazione, organizzato da Trentino digitale, Consorzio dei comuni del Trentino e Provincia di Trento. L'evento - informa una nota - era dedicato a sindaci ed amministratori. In apertura, l'assessore provinciale allo sviluppo economico Achille Spinelli, ha sottolineato come la pubblica amministrazione trentina disponga dei dati più importanti riguardanti i cittadini e le imprese.
"Poter disporre in maniera sicura e precisa di questi dati - ha detto - concorre alla qualità complessiva dei servizi digitali, già oggi largamente utilizzati dagli utenti, e offerti, in prospettiva, da tutti gli enti pubblici locali come un unico soggetto". A quanto rilevato durante l'incontro, la "cybersecurity" non è solo un costo o un adempimento, ma un'opportunità di crescita e trasformazione digitale della pubblica amministrazione.
A facilitare il cambio di passo concorreranno i fondi del Pnrr, che garantiranno ai comuni le risorse necessarie per l'adozione di nuovi strumenti a tutela dei dati e dei servizi.
"Il seminario dedicato a sindaci ed amministratori - spiega nel dettaglio una nota della Provincia - è partito dallo stato dell’arte in Trentino per quanto riguarda l’innovazione di servizi e soluzioni a favore di cittadini ed imprese. La pubblica amministrazione trentina ha già intrapreso da tempo, e con successo, il percorso di progressiva transizione al digitale, con la realizzazione di infrastrutture, che vedono in atto un percorso di evoluzione e aggiornamento, e servizi di nuova generazione.
Del tema della sicurezza informatica si è occupato il direttore generale di Trentino Digitale, Kussai Shahin: “L’intera digitalizzazione si basa sulla sicurezza, prerequisito per operare nel contesto digitale. Comuni e Trentino Digitale avranno la possibilità di sviluppare un percorso comune per garantire gli strumenti adeguati alle amministrazioni e ai cittadini”.
“Ogni persona, dipendente e cittadino, - ha spiegato il direttore Shahin agli amministratori locali - deve accrescere la propria sensibilità e la propria cultura sul tema della sicurezza informatica. La consapevolezza sull’importanza di questi aspetti è necessaria a rispondere con la giusta abilità operativa e cautela gestionale nelle attività quotidiane di accesso alla rete e ai sistemi degli Enti comunali, di navigazione in internet, di gestione della posta elettronica, di autenticazione, di gestione e condivisione di dati e documenti, di corretto utilizzo di software e servizi online, di consapevolezza dell'importanza dei sistemi di protezione come antivirus e altri”.
Secondo i dati forniti dal direttore Shahin, prima ancora che il settore privato è oggi la pubblica amministrazione, sempre più dipendente dalle tecnologie e dalla trasformazione digitale, il bersaglio della criminalità informatica, che opera con un livello sempre maggiore di qualità e sofisticazione degli attacchi. I Comuni non hanno risorse e personale adeguato per far fronte alle nuove minacce e Trentino Digitale può essere il riferimento per mettere in sicurezza il territorio.
Sicurezza informatica, una questione culturale
“La sicurezza informatica - ha ribadito Shahin - è prima di tutto una questione di cultura, e poi va gestita con un’approfondita valutazione e gestione del rischio, la definizione di processi e regole, per arrivare all’individuazione di servizi specializzati, che abbisognano di competenze e strumenti sempre più sofisticati. Tutto questo coinvolge la responsabilità di ciascuno di noi, che siamo parte integrante dell’organizzazione del Sistema Trentino”.
Le misure di prevenzione messe in atto da Trentino Digitale riguardano la sicurezza di rete e perimetrale, di server e dispositivi, oltre alla sicurezza delle applicazione e dei dati, per comprendere anche il controllo delle identità e la gestione degli accessi, aspetti che investono anche i comportamenti degli utenti. “L’obiettivo - aggiunge a questo proposito Il direttore generale di Trentino Digitale - è la riservatezza, l’integrità e la disponibilità di dati e delle informazioni, e non solo quelli sensibili per gli utenti. Tutto questo costa fatica e investimenti, ma a fare la differenza è la passione e l'impegno dei nostri tecnici e in particolare il nostro Security operations center (Soc).”.
Se le cronache degli ultimi anni dimostrano come nessuno sia immune da attacchi e furti di dati e informazioni, altrettanto evidente appare la necessità che il Trentino sia inserito all’interno di un network nazionale: “Da tempo collaboriamo con enti locali (Fbk, Università di Trento e Cerchio Ict in-house) e le realtà istituzionali, la polizia postale e la nuova Agenzia per la cybersicurezza nazionale (Acn), per la protezione delle nostre infrastrutture e servizi e lo sviluppo di buone pratiche”.
Il sistema trentino e la sicurezza
Il Trentino può contare ad oggi su un ecosistema digitale che vede la società di sistema Trentino Digitale nel duplice ruolo di gestore delle reti e di erogatore dei servizi. “La sicurezza dei dati e delle reti - ha affermato il presidente Delladio - rappresenta uno degli asset più importanti per Trentino Digitale, che da sempre è impegnata a monitorare e a rafforzare il proprio sistema di difese da attacchi o intrusioni esterne. Si tratta di un’attività che portiamo avanti in maniera continuativa perché rischi ed insidie non concedono tregue. La sicurezza informatica - ha continuato il presidente di Trentino Digitale - è altresì un concetto globale, perché coinvolge l’intera filiera digitale, formata dalla nostra società e da tutti gli enti che, attraverso i propri sportelli e servizi online, garantiscono l’accesso ai cittadini. Tutti facciamo parte dello stesso ecosistema che deve condividere valori e informazioni di quella che possiamo definire la cultura della sicurezza”.
Dall’assessore provinciale allo sviluppo economico, ricerca e lavoro è arrivato un esempio concreto circa l’importanza dei servizi digitali e dell’utilità che essi hanno per il cittadino, il quale dà per acquisiti aspetti rilevanti quali sicurezza e gestione dei dati. Prima della pandemia pochi conoscevano l’esistenza e utilizzavano il QR Code. Ebbene, è bastato che a questo francobollo digitale venisse associato il green pass affinché un’intera nazione dipendesse da una tecnologia per svolgere le normali attività quotidiane: ma dietro a quel francobollo esiste un mondo complesso che ci aggiorna in tempo reale sul nostro stato di salute, le nostre cartelle sanitarie, comprese le vaccinazioni, e l’evolversi del contagio. Sono bastati pochi giorni affinché il QRCode diventasse patrimonio di milioni di persone e il passaporto verso una “nuova normalità”.