Stop ai cellulari in classe, Gerosa: “Centrale il tema del corretto utilizzo delle tecnologie digitali”
La vicepresidente della giunta e assessora all’Istruzione: “Approfondirò, direttamente con Valditara la circolare ministeriale per meglio capirne nel dettaglio le indicazioni anche al fine di armonizzarla con le indicazioni che forniremo a livello provinciale”
ROMA La decisione del ministro Valditara
MONITO No al cellulare ai bimbi: li fa digerire male
TRENTO. “Come ben noto sin dai primi giorni del mio insediamento ho annunciato che i temi della disconnessione, del benessere e del corretto utilizzo delle tecnologie digitali in ambito scolastico sarebbero stati uno degli obiettivi della legislatura, tanto che ho voluto inserire nella strategia provinciale questi temi quali specifici obiettivi. Per la loro attuazione ho appositamente inserito nel disegno di legge per l’assestamento una previsione normativa che integra i principi generali del sistema educativo provinciale con quelli della cittadinanza digitale”. Così la vicepresidente della Provincia e assessore all’istruzione Francesca Gerosa nel suo intervento che si riallaccia al dibattito acceso dopo la pubblicazione della circolare del ministro Valditara.
“Con questa previsione normativa - prosegue la vicepresidente - intendo operare su un duplice livello: promuovere l’educazione alla cittadinanza digitale, lo sviluppo delle competenze digitali, l’uso consapevole e responsabile delle tecnologie, il benessere digitale e al contempo prevedere medesime misure fra gli obiettivi del ‘Piano provinciale della scuola digitale’, e definire al contempo ambiti e tempistiche dell’ utilizzo delle piattaforme e degli strumenti digitali quali strumento a supporto della didattica per gli studenti, nonché per le comunicazioni e scambio di informazioni scuola-famiglia”.
“In merito all’utilizzo del “diario di una volta”, ritengo - continua Gerosa - che questa indicazione vada intesa nel senso di responsabilizzare i ragazzi nel segnare i compiti che vengono dati durante le specifiche ore di lezione, imparando al contempo fin da piccoli anche a gestire il tempo e le consegne date.
L’innovazione digitale sta trasformando il panorama educativo, con l’introduzione di nuovi strumenti tecnologici nelle aule e la nascita della ‘scuola digitale’: non si tratta solo di integrare la tecnologia nell’insegnamento, ma anche di comprendere e affrontare le sfide e le opportunità che il digitale porta con sé. Il nostro tempo però richiede un equilibrio tra coinvolgimento tecnologico e la necessità di disconnessione, tra competenze digitali e competenze emotive.
Per armonizzare l’introduzione delle nuove tecnologie nell’educazione scolastica con un utilizzo consapevole, si ritiene fondamentale sia adottato un approccio equilibrato e critico verso i media digitali da parte delle istituzioni scolastiche e degli operatori. Certamente anche l’uso dei cellulari durante le ore di lezione, elemento di distrazione che danneggia gli apprendimenti, rientra tra questi temi”.
La vicepresidente e assessore all’istruzione conferma quindi come il proprio intendimento sia quindi quello di affrontare complessivamente il tema: “Di questo ne avevo già parlato con il ministro che si è detto interessato a conoscere le azioni che metteremo in campo. Approfondirò, direttamente con il ministro Valditara, la circolare ministeriale per meglio capirne nel dettaglio le indicazioni anche al fine di armonizzarla con le indicazioni che forniremo a livello provinciale”.
“Resta però sempre da attenzionare - avverte la vicepresidente - il giusto equilibrio tra autonomia scolastica e indicazioni di sistema, ma non solo. Le istituzioni scolastiche peraltro possono, nella loro autonomia organizzativa e con i propri regolamenti, definire le modalità di uso dei cellulari, nel rispetto e coerenza con i propri progetti di istituto e le attività proposte, senza che sia necessaria una specifica previsione di legge. La vera sfida, per noi e le generazioni a venire, è quella di convivere in maniera sana con una dimensione “onlife” che coinvolge tutti, adulti e ragazzi. Non voglio banalizzare ma se pensiamo che spesso siamo noi genitori i primi ad essere connessi e social, avvalendoci anche dei dispositivi tecnologici quali strumenti di intrattenimento dei bambini fin dalla giovanissima età, allora credo che la riflessione da svolgere sia ad ampio spettro, da affrontare in maniera trasversale quale cultura generale, che intercetti studenti, bambini, giovani e adulti”.
In conclusione, Gerosa conferma l’intenzione di “affrontare il tema a 360 gradi facendo sì che non solo a scuola, ma nella vita in generale si ri-orienti, in una logica di uso consapevole e responsabile delle tecnologie digitali complessivamente intese, l’agire e l’interagire di bambini e ragazzi”: “Ricordo in tal senso che su questo specifico ambito potremo contare anche sul supporto del professor Matteo Lancini, psicologo e psicoterapeuta, proprio al benessere degli studenti e alla necessità di coniugare la scuola delle relazioni con la scuola degli apprendimenti con quella delle competenze, componente del Comitato tecnico scientifico di Iprase”.