Caso Sabotig, la polizza e il manichino
Si attendono novità dall'indagine sull'incidente in cui ha perso la vita Daniela Sabotig, l'ex farmacista friulana finita fuori strada sulla sua Renault «Kangoo» la notte tra il 4 e il 5 febbraio a Pré di Ledro. In quel momento era in compagnia di Ivan Zucchelli, uscito illeso (o quasi) dall'incidente mentre l'amica è morta sul colpo per le profonde lesioni al capo
Ormai è questione di giorni. Se davvero il sostituto procuratore Fabrizio De Angelis sta aspettando i risultati dell'autopsia per decidere il da farsi, a breve avrà qualcosa su cui lavorare.
L'indagine è quella aperta sull'incidente in cui ha perso la vita Daniela Sabotig, l'ex farmacista friulana finita fuori strada sulla sua Renault «Kangoo» la notte tra il 4 e il 5 febbraio a Pré di Ledro. In quel momento era in compagnia di Ivan Zucchelli, uscito illeso (o quasi) dall'incidente mentre l'amica è morta sul colpo per le profonde lesioni al capo.
La dinamica della sua morte, però, non ha convinto gli inquirenti, che anche alla luce dei rapporti economici tra i due, hanno deciso l'apertura di un fascicolo di inchiesta con un'ipotesi pesante, quella di omicidio.
L'indagine prosegue da un mese e mezzo e i 60 giorni a disposizione del medico legale per riferire gli esiti dell'autopsia scadranno tra un paio di settimane. I carabinieri e la procura di Rovereto fin qui hanno lavorato sulle carte: la procura generale firmata dalla Sabotig a favore di Zucchelli, la compravendita della casa di proprietà della donna in Friuli, l'ipotesi di acquisto di un'abitazione a Riva. L'ultima carta finita nel fascicolo è una polizza assicurativa della Sabotig ulteriormente integrata da una seconda polizza che prevedeva proprio il rischio di incidente stradale, stipulata a novembre 2012. Gli inquirenti stanno verificando chi ne fosse il beneficiario. Resta poi da chiarire chi abbia realmente comprato dalla donna friulana la casa di Montenars (una donna polacca come lo è la moglie del rivano), e dove siano finiti i soldi di quella operazione. Si arriva all'operazione d'acquisto della casa a Riva, per la quale Daniela Sabotig era tornata in Trentino ma che non l'è riuscito di perfezionare proprio a causa dell'incidente mortale. L'appuntamento per il rogito era il giorno successivo alla sua morte. C'è poi la denuncia presentata e subito ritirata nel 2008 (con contusioni che portarono ad una prognosi di 7 giorni).
Insomma, un quadro piuttosto complesso quello dei rapporti tra i due, che viene integrato dalle analisi scientifiche richieste dalla Procura. Le risultanze dell'autopsia saranno importanti, e verranno integrate anche dall'utilizzo di un manichino bio-fedele - come riferiva l'altra sera «Quarto Grado» - per riprodurre la dinamica dell'incidente e delle lesioni mortali subite dalla Sabotig. Tra qualche giorno la Procura dovrà tirare le somme.