La comunità di Daone raccontata dalle donne
Domenica pomeriggio in Villa del Biasi a Daone è stato presentato quanto realizzato nel corso del 2013 per il progetto di recupero e valorizzazione della memoria della comunità daonese attraverso gli occhi delle donne.
Il Comune di Daone nel dicembre del 2012 ha presentato una proposta progettuale nell’ambito del bando per la concessione di contributi per iniziative che diffondono la cultura delle pari opportunità tra uomini e donne a livello locale promosso dalla Provincia Autonoma di Trento, nello specifico l’Ufficio per le politiche di pari opportunità, attraverso lo strumento della Legge Provinciale 41 del 1993.
L’iniziativa si intitola “Funne – Le donne di Daone, la loro storia, la loro comunità”.
L’attività che si è voluta mettere in campo è una ricerca, un passo verso l’acquisizione di informazioni e sensazioni legate al mondo femminile, alla storia vissuta in passato e alla percezione del vissuto ai giorni nostri; un tracciato di ricordi raccolti da un punto di vista femminile.
Sono state intervistate in video alcune donne che negli anni ‘50 erano giovani donne chiedendo loro come hanno vissuto quegli anni di intensi cambiamenti, cosa facevano, come vivevano, quali erano le loro percezioni e quali sono i loro ricordi.
Parallelamente si è inteso indagare anche il cambio generazionale intercorso e quindi intervistare anche donne che negli anni 60/70, 80/90 erano giovani donne e arrivare alla generazione delle giovani donne di oggi.
La Valle di Daone è stata teatro nel corso degli anni ‘50 dei grandi lavori di costruzione degli impianti, furono anni di intenso lavoro che videro gli abitanti di Daone passare da agricoltori a lavoranti per le grandi imprese di costruzione. Data l’importanza di quei lavori, lo spaccato di storia del tempo è stato oggetto di studi e racconti sia attraverso libri, sia attraverso filmati e documentari, ma si sono sostanzialmente tracciate “storie di uomini”, mentre il ruolo della figura femminile risulta assente nel tracciato di questa storia, come del resto il punto di vista “paesano”.
Per questo l’amministrazione di Daone ha inteso dar vita a questo progetto di indagine di uno spaccato di vita cruciale e fondamentale per il paese, indagandolo dal punto di vista femminile e paesano, poiché è un filone ancora non documentato.
Il risultato vuole essere un racconto da tramandare e diffondere, didattico e documentaristico, una storia vecchia di 60 anni da narrare attraverso i moderni strumenti di comunicazione.
Nel corso dei mesi estivi ed autunnali molte “funne” hanno raccontato gli spaccati di vita, il rapporto con la comunità, le trasformazioni del paesaggio, i ricordi legati alla costruzione degli impianti idroelettrici, le differenze fra generazioni e i ricordi di vita più cari e significativi.
Alla presentazione del progetto il vice sindaco Ketty Pellizzari ha ringraziato tutte le persone che si sono rese disponibili per la realizzazione di questa piccola opera: le associazioni paesane coinvolte in particolare il circolo anziani Rododendro; la bravissima Katia Bernardi, regista di grande professionalità e con un talento unico che le consente di entrare in empatia con le sue “attrici”, Rudi Concer che ha curato le riprese e Giusy Tonini della Cooperativa Iniziative e Sviluppo di Pieve di Bono che ha garantito un supporto tecnico amministrativo e logistico per la realizzazione del progetto; ma un ringraziamento di cuore è andato a tutte le donne, soprattutto le più anziane, le nonne e le bisnonne che si sono messe in gioco, che hanno emozionato e stupito e che hanno consegnato un bellissimo regalo di memoria alla loro comunità.