Turismo nelle Giudicarie, luglio parla straniero
È un bilancio in chiaroscuro e a due velocità quello di metà stagione tracciato dall'Apt Terme di Comano - Dolomiti di Brenta: «Alle Terme di Comano abbiamo registrato un vero e proprio exploit di nuovi clienti - spiega la direttrice dell'Apt Alessandra Odorizzi e abbiamo una sostanziale tenuta della clientela italiana legata al termalismo e quindi meno influenzata dalle condizioni meteo, mentre per quanto riguarda la parte turistica la situazione è esattamente al contrario»
GIUDICARIE ESTERIORI - È un bilancio in chiaroscuro e a due velocità quello di metà stagione tracciato dall'Apt Terme di Comano - Dolomiti di Brenta: «Alle Terme di Comano abbiamo registrato un vero e proprio exploit di nuovi clienti - spiega la direttrice dell'Apt Alessandra Odorizzi e abbiamo una sostanziale tenuta della clientela italiana legata al termalismo e quindi meno influenzata dalle condizioni meteo, mentre per quanto riguarda la parte turistica la situazione è esattamente al contrario: perdiamo sulla clientela nazionale dove gli operatori ci riferiscono di molte disdette legate al maltempo, ed è invece buono l'andamento della clientela straniera che cresce sia negli arrivi, con un +12%, che nelle presenze con un +24%». I dati sono quelli riferiti al settore alberghiero, che fanno registrare un -1,5% di arrivi e -2% nelle presenze del mese di luglio rispetto allo stesso periodo di un anno fa. «Complessivamente - prosegue Odorizzi - in tutto l'ambito gli arrivi registrano un -6% e le presenze -2,8%. Il progressivo stagionale rimane positivo: +5,7 arrivi (+3% italiani e +14% stranieri) e +5,5% presenze (+3% italiani e +17% stranieri).
I turisti giudicano però Ponte Arche un po' troppo tranquilla. Daniele da Como, dieci estati in zona: «Il parcheggio delle Terme è pieno, ma la sera poco, anche se il tempo ha fatto sicuramente saltare qualche appuntamento previsto, immagino». Rimanendo in argomento, non mancano nemmeno i turisti che rimpiangono l'iniziativa delle strade chiuse: «Veniamo da tanti anni e questo agosto, tempo a parte, è stato molto, molto calmo. Vero che veniamo per rilassarci e fare le cure, però...per fortuna c'era il beach volley. Bellissima invece l'iniziativa della strada chiusa di due anni fa, finalmente si era visto un paese animato. Che fine ha fatto?» Abbattuta dai colpi di qualche protesta, nonostante il fatto che sui numeri che l'iniziativa fu capace di raggiungere e il coinvolgimento di turisti e locali non ci furono dubbi. Elemento chiave dei «giovedì chiusi» che animarono l'estate 2011 - «Pedoni in libertà» si chiamava l'iniziativa - fu il blocco delle auto per una serie di giovedì sera in un tratto della Statale del Caffaro che divide la località turistica facilitando la messa in scena di iniziative particolarmente scenogafiche e spettacolari, ma che dall'altra causarono la protesta degli automobilisti che allungavano di qualche minuto, in quelle serate, la strada per andare a Trento.
Tema che riporta in voga quello della circonvallazione di Ponte Arche, tanto attesa e vagheggiata, ormai diventata una beffa per gli operatori che sentono chiari i morsi della crisi e si sentono «limitati anche nella propositività - spiega uno di loro che preferisce rimanere anonimo - da una situazione che obiettivamente non risponde più alle esigenze di un mercato turistico che vuole poter passeggiare per vedere i negozi e avere eventi che necessitano dei giusti spazi per essere fatti, oltre a non avere, particolarmente in montagna, il traffico di una strada come quella, sotto le finestre della stanza».