Scafista senegalese fermato dalla polizia a Bolzano
La polizia di Bolzano, in collaborazione con le squadre mobili di Trapani e di Reggio Calabria, ha fermato un diciannovenne senegalese accusato di essere lo scafista di un barcone affondato lo scorso 12 aprile a 80 miglia dalle coste libiche. Secondo gli inquirenti il giovane africano sarebbe stato al comando dell'imbarcazione di legno lunga circa 20 metri che era partita dalla città libica di Zuara con 500 migranti a bordo, uomini donne e bambini di diverse nazionalità.
I soccorsi erano stati prestati in mare dalla nave della Marina militare italiana Il Bersagliere: 150 i naufraghi messi in salvo e accompagnati al porto di Reggio Calabria. Il giovane senegalese, che si era dichiarato minorenne ed aveva chiesto asilo politico, è stato rintracciato nel centro di prima accoglienza all' ex caserma «Gorio» di Bolzano. Dopo essere stato sottoposto ad accurati esami radiologici che ne accertavano la maggiore età, è stato sottoposto a fermo.
Dalle testimonianze dei sopravvissuti, è emerso che il diciannovenne si alternava al timone con un altro senegalese, fermato nei giorni successivi al naufragio. Le indagini delle squadre mobili di Reggio Calabria, Trapani e Bolzano proseguono per identificare ulteriori responsabili.