Emergenza siccità, l'Alto Adige rilascia acqua per le colture venete
Sotto i ponti con l’acqua passa anche la solidarietà. L’Alto Adige svuoterà parzialmente i bacini di raccolta delle dighe idroelettriche per aumentare così la portata dell’Adige, venendo così in soccorso ai 24 comuni veneti situati lungo il corso del fiume che devono essere riforniti con acqua potabile. Visto il prolungarsi della siccità, il governatore altoatesino Arno Kompatscher ha firmato il decreto, dopo un incontro sull’emergenza siccità dell’Osservatorio permanente delle Alpi orientali.
Questo gesto di solidarietà arriva proprio nella Giornata della Terra. «Che la situazione sia complicata è noto da tempo», sottolinea Kompatscher.
«Per riuscire a porre rimedio è necessaria la collaborazione e il lavoro congiunto di tutte le amministrazioni coinvolte, anche di quelle che si trovano più a nord, come ad esempio le Province di Bolzano e Trento. Abbiamo dato la disponibilità a fare la nostra parte», sottolinea il presidente della Provincia autonoma. A tale scopo, la società energetica pubblica Alperia, che gestisce le centrali idroelettriche in Alto Adige, sarà impegnata a ridurre le quantità di acqua utilizzate a scopi idroelettrici proprio per garantire che l’Adige abbia una portata maggiore.
Kompatscher fa appello al senso di responsabilità della popolazione, chiamata a limitare al minimo ogni tipo di spreco.
«Nel breve e medio periodo - commenta il governatore - possiamo sperare nelle piogge, ma a lungo termine sono necessarie misure strutturali per migliorare l’efficienza nell’utilizzo delle risorse idriche, in maniera particolare in agricoltura».
Il direttore dell’Agenzia per l’ambiente altoatesina, Flavio Ruffini, ricorda che «una simile carenza di acqua si è verificata solo agli inizi del decennio scorso, e il tutto è acuito dal fatto che il brusco calo delle temperature abbia costretto gli agricoltori ad azionare i sistemi di irrigazione contro le gelate».