Lockdown più severo: niente asporto dai bar, attività fisica solo vicino a casa, obbligo di mascherina Ffp2
L’Alto Adige, che da lunedì è in lockdown, inasprisce ulteriormente le misure anti-contagio.
Il presidente della Provincia, Arno Kompatscher, ha firmato oggi l’ordinanza contingibile e urgente numero 7 del 2021. Il provvedimento, che entrerà in vigore a partire da domenica 14 febbraio (alle ore 0.00) e per il momento resterà in vigore sino al 28 febbraio.
«La situazione è molto seria. Continuiamo a registrare un elevato numero di infezioni a livello provinciale.
Si è inoltre aggiunto il rischio legato alle nuove varianti del virus è quindi importante evitare gli spostamenti dalla propria abitazione», afferma Kompatscher.
La nuova ordinanza prevede la chiusura dei bar, che non potranno neanche più offrire servizio d’asporto e di tutti i negozi, ad eccezione dei generi alimentari e dei beni di uso quotidiano.
Sui mezzi pubblici entra in vigore l’obbligo di Ffp2. Le attività motorie saranno solo consentite nelle immediate vicinanze della propria abitazione.
«Gli ospedali sono fortemente sotto pressione ed è difficile immaginare la gestione di un ulteriore costante aumento delle persone colpite dal virus - afferma l’assessore alla salute, Thomas Widmann, ed aggiunge - la diffusione dell’infezione non può più essere interrotta solo attraverso l’aumento dei test.
È quindi necessaria una significativa riduzione dei rischi. Per i Comuni in cui verranno identificate le nuove varianti del virus o vi sarà il sospetto della loro presenza sono previste ulteriori regolamentazioni speciali».
«Purtroppo a seguito dell’attuale situazione siamo costretti ad inasprire le misure già adottate. La popolazione è quindi invitata, senza eccezioni, ad attenersi alle norme in vigore. In linea di principio vige un generale divieto di lasciare l’abitazione.
Chiediamo quindi alle persone di lasciare la loro abitazione solo per motivi urgenti», sottolinea il presidente.
Kompatscher rivolge quindi il seguente appello urgente alla popolazione: «Imporre delle regole non è sufficiente. Solamente un comportamento responsabile, anche nell’ambito privato, ci consentirà di ridurre in maniera drastica i numeri della pandemia e di semplificare, auspicabilmente in breve tempo, la vita di tutti. Non riusciremo a raggiungere questo obiettivo se alcuni si chiamano fuori dalla solidarietà e non contribuiscono al bene comune».
In linea di principio è fondamentale ridurre al minimo i contatti. Sono quindi rigidamente proibiti tutti i contatti tra le persone, anche la visita di parenti e di amici. È consentito solamente recarsi al lavoro (in quei settori in cui ciò è ancora consentito).
È consentito anche l’acquisto di generi di prima necessità e l’utilizzo dei servizi sanitari (tra i quali i test), così come l’espletamento di esigenze inderogabili ed urgenti come, ad esempio, la cura di genitori non autosufficienti.
Le passeggiate e l’attività sportiva individuale sono consentite solo nelle immediate vicinanze della propria abitazione ed in particolare partendo dalla propria casa. È consentita la visita al/alla proprio/a partner residenti in un altro Comune. È consentito prendere parte alle funzioni religiose nell’ambito del proprio Comune.
L’Ordinanza prevede inoltre una nuova regolamentazione per i seguenti ambiti: la lista dei negozi che possono rimanere aperti è stata ridotta ai generi alimentari ed ai beni di uso quotidiano. Per quanto riguarda i settori dell’artigianato, dell’industria e dell’edilizia entrano in vigore nuovi e più stringenti protocolli di sicurezza così come la regolare affettuazione di test in base al protocollo di sicurezza ed all’accordo raggiunto con l’Azienda sanitaria.
Sui mezzi di trasporto pubblici e nei negozi, a partire dai 12 anni, entra in vigore da domenica 14 febbraio l’obbligo di utilizzare la mascherina Ffp2. Per quanto riguarda i bar non è più consentito nessun servizio di asporto. Resta in vigore il servizio di asporto di cibo dai ristoranti così come il servizio di consegna sempre dai ristoranti. Viene meno anche il servizio di ristorazione per lavoratori presso i ristoranti sinora consentito sulla base di appositi contratti. I rifugi e le baite devono rimanere chiusi.
Per quanto riguarda l’assistenza all’infanzia, i servizi sociali e sociosanitari resta in vigore, per il momento, l’attuale regolamentazione. Le attività di cura della persona ancora consentite possono avere luogo solo mediante prenotazione e con l’utilizzo delle mascherine Ffp2 da parte di tutte le parti coinvolte.