La scuola “fai da te”: in Alto Adige è boom di no mask che tengono i figli a casa
Prima del Covid erano una decina, ora sono 125 i bimbi seguiti direttamente dai genitori anziché frequentare le lezioni e non sottoporsi così ai test permanenti
BOLZANO. L’Alto Adige è da sempre terra di no vax, soprattutto nelle valli. E così dopo la Dad arriva l'home-schooling. In Alto Adige sono attualmente 125 i bambini che non frequentano la scuola e vengono seguiti a casa dai genitori.
Calcolatrice alla mano, corrisponde ad un aumento del mille per cento rispetto al periodo pre-Covid, quando per appena dieci bambini di mattina non suonava la campanella.
Mentre all'epoca la scelta aveva prevalentemente motivi didattici e di apprendimento, ora sono invece i no mask e coloro che non vogliono sottoporsi ai test permanenti a non frequentare la didattica in presenza.
In Alto Adige gli alunni devono effettuare infatti due volte alla settimana un test nasale in aula.
I ragazzi in home-schooling - sottolinea l'assessore Philipp Achammer - non abbandonano l'iter scolastico, ma una volta all'anno devono sottoporsi a un esame per verificare il raggiungimento degli obiettivi di studio.
Si sono anche formati “gruppi di studio”, frequentati da più bambini, una sorta di classi parallele.
Achammer si dice fiducioso che molti di questi alunni a fine pandemia torneranno in aula.