Bimba morì per uno scontro a ricreazione: Provincia e scuola condannate a pagare un milione ai genitori, la maestra non è responsabile
Il fatto nel 2009 all’Istituto Europa 2: dopo dodici anni la sentenza di appello che scagiona l’insegnante ma condanna l’istituto, anche per i ritardi nei soccorsi
BOLZANO. La Provincia di Bolzano e l'Istituto Comprensivo Bolzano - Europa 2 sono stati condannati a risarcire, in solido tra loro, di un milione di euro i familiari di Manal, la bambina morta nel 2009 dopo uno scontro accidentale con un'altra alunna.
Lo ha stabilito la Corte d'appello del tribunale di Bolzano, sezione civile, accogliendo il ricorso di un'insegnante della scuola, che in primo grado era stata a sua volta chiamata a pagare il risarcimento assieme alla scuola ed alla Provincia, in quanto ritenuti tutti responsabili del decesso di Manal per inadeguatezza del soccorso prestato.
In appello l'avvocato dell'insegnante, Nicola Nettis, ha ricordato che una legge del 1980 esclude la legittimazione passiva degli insegnanti in vicende come quella in esame. Questa considerazione, che in primo grado non era stata accolta, è stata invece presa in considerazione dai giudici d'appello e quindi l'insegnante non dovrà pagare nulla a titolo di risarcimento.
Anche in sede penale il procedimento penale a carico dell'insegnante era stato archiviato. I tragici fatti risalgono alla mattina del 29 ottobre 2009, quando, durante la pausa, la piccola Manal si scontrò accidentalmente con un'altra alunna, battendo violentemente il capo contro quello della compagna e poche ore più tardi morì. La scuola chiamò i genitori, dicendo che la bimba stava male, ma senza avvisarli che si era scontrata con un'altra alunna. La Corte d'Appello ha aderito alla tesi dei legali della famiglia della piccola, gli avvocati Paolo Corti e Christian Dorigatti , riconoscendo che fra il momento immediatamente successivo al trauma e la consegna dell'allieva ai genitori, la scuola non ha adempiuto all'obbligo di protezione dell'allieva. (