La bufera nella Svp, l'assessore Widmann non si dimette e sfida Kompatscher: "Ha un problema personale con me e spetta a lui risolverlo"
Dopo aver perso le deleghe (compresa la sanità), avocate a sé dal presidente, il componente della giunta fa sapere che non intende compiere passi indietro: nel partito sudtirolese continua lo scontro
LA VICENDA Quelle frasi pesanti contro il presidente
BOLZANO. L'assessore altoatesino alla sanità Thomas Widmann, per il momento, non si dimette, nonostante il governatore Arno Kompatscher ieri gli abbia ritirato le competenze.
"Il presidente evidentemente ha un problema personale con me e spetta a lui risolverlo", afferma Widmann.
"Il regolamento parla chiaro: secondo l'articolo 13 un assessore esce dall'esecutivo con le sue dimissioni oppure in caso di decesso oppure - secondo l'articolo 10 - il presidente può presentare al consiglio provinciale una nuova composizione della giunta. È proprio quello che ora il presidente deve fare, visto che non ho nulla da rimproverarmi".
"Continuerò il mio impegno, anche se non in giunta, in consiglio provinciale perché ho una responsabilità nei confronti dei miei elettori".
Lo ha detto l'assessore Thomas Widmann, al quale il governatore del Trentino Alto-Adige Arno Kompatscher ieri ha ritirato le competenze alla luce delle polemiche dopo la pubblicazione delle intercettazioni sul caso Sad.
"Il presidente - ha affermato Widmann - da un anno era a conoscenza di tutto il materiale ed io in più occasioni mi sono scusato per affermazioni fatte a quattro occhi al telefono che di certo non sono state belle". L'assessore ha accusato Kompatscher "di non aver mai cercato in questo anno il chiarimento". Ha poi sottolineato che, nonostante a volte ci siano state posizioni divergenti, "abbiamo collaborato bene e ho sempre sostenuto l'esecutivo e mi stupisce che solo ora improvvisamente sia venuta meno la fiducia"
. Widmann ha sottolineato che "solo lunedì mi è stato chiesto di dimettermi".
"Non credo - ha proseguito - che giovi a nessuno interrompere i progetti avviati ad un anno e mezzo dalle elezioni. Spetta ora al presidente presentare una nuova composizione della giunta e sottoporla al partito e al consiglio". Widmann ha ripercorso la sua carriera da "uomo politico in una famiglia politica, sia come assessore nelle diverse legislature con diversi incarichi sia come presidente del consiglio. Ha inoltre ricordato le sfide della pandemia e della difficile gestione dell'assessorato alla sanità.
"Le intercettazioni riguardano sette telefonate fatte tre anni fa nell'arco di quattro mesi. Non credo che si possa definire una cospirazione", ha aggiunto Widmann. "Se ora diventa prassi che telefonate senza alcuna rilevanza penale passino ai media, allora siamo davvero alle barbarie", così Widmann.
Le prossime tappe di questo scontro intestino nella Stella alpina indicheranno via via anche quali siano i reali equilibri di forza tra le fazioni contrapposte, sia in consiglio provinciale sia nel partito.