Sparkasse, CiviBank e la guerra sull'acquisizione: azioni legali e «sorpresa» a Bolzano
L’opa sudtirolese, la resistenza friuliana: il futuro dell’istituto in mano ai magistrati? Dall’annuncio della vittoria allo sconcerto per i ricorsi del cda triestino
TRIESTE. Sparkasse ha appreso "con sorpresa delle iniziative giudiziarie intraprese dal consiglio di amministrazione di CiviBank con l'evidente intento di ostacolare il regolare svolgimento e l'adesione alle offerte pubbliche promosse da Sparkasse. Inutile confermare che sia la Fondazione che Sparkasse hanno agito nel pieno rispetto della normativa applicabile all'operazione e sono state ottenute tutte le necessarie autorizzazioni", afferma la banca bolzanina.
"Non resta che rilevare il singolare tempismo di tali iniziative del consiglio di amministrazione di CiviBank, le quali vengono assunte nel momento in cui è stata già superata la soglia minima di adesioni all'offerta, come da Sparkasse comunicato ieri sera. Sparkasse, riservandosi di valutare il merito dei ricorsi annunciati, reagirà in ogni sede nei confronti di iniziative come quelle rese note, che hanno quale unico scopo il tentativo di interferire con il normale corso delle offerte, in frontale contrasto con l'interesse degli azionisti di CiviBank ai quali il consiglio di amministrazione è e sarà tenuto a rispondere", conclude la nota.
Cosa è successo?
Ieri – mercoledì 27 aprile – il cda di CiviBank ha esaminato, ricevuto aggiornamenti e assunto deliberazioni in merito a iniziative relative alle offerte pubbliche di acquisto promosse da Sparkasse "volte ad accertare l'effettivo rispetto della disciplina di legge applicabile all'Offerta da parte non solo di Sparkasse ma anche della Fondazione Sparkasse".
Il 25 aprile, spiega CiviBank, è stato depositato un ricorso al Tribunale dell'Unione Europea per ottenere l'annullamento della decisione della Banca Centrale Europea del 23 marzo, "volta ad autorizzare, in via diretta, Sparkasse e, in via indiretta, in quanto soggetto controllante Sparkasse, la Fondazione Sparkasse, all'acquisizione di una partecipazione qualificata superiore al 10% e alla successiva acquisizione di una partecipazione di controllo di CiviBank".
Il Cda di CiviBank ha inoltre deliberato di assumere una seconda iniziativa di tutela dinanzi alla giurisdizione amministrativa. "Tale iniziativa, in corso di proposizione - si legge nella nota - è volta a ottenere l'annullamento e la concessione di misure cautelari in relazione al provvedimento di pertinenza dell'autorità di vigilanza sulle fondazioni bancarie, inficiato dalla violazione del divieto di acquisizioni extra-regionali".
Era stata la banca bolzanina, il giorno prima, ad annunciare la «vittoria». Ad otto giorni dal termine del periodo per aderire all’offerta pubblica di acquisto, Sparkasse aveva infatti raggiunto il suo obiettivo. Martedì la banca altoatesina ha comunicato di aver raggiunto il 46,33 per cento di azioni di CiviBank. Nello specifico, Sparkasse ha ottenuto l’adesione alla sua proposta da parte di 1.845 soci storici che detengono il 29,24 per cento del capitale della banca friulana. Se a questo pacchetto si aggiunge il 17,09 per cento già detenute da Sparkasse, gli altoatesini hanno superato il 45 per cento del capitale sociale di CiviBank, che rappresentava l’obiettivo minimo dichiarato come non rinunciabile ai fini dell’efficacia dell’offerta sulle azioni.
«Ciò - spiegano da Bolzano - rappresenta un importante risultato per il successo dell’Opa». Ed è chiaro che adesso si punta a superare il traguardo del 50 per cento.
Dal lancio dell’Opa - spiega Sparkasse - sono state portate in adesione 7.736.427 azioni da parte di 1.845 azionisti. A fronte di un numero di soci CiviBank pari a circa 14.000, la percentuale degli azionisti che hanno aderito all’offerta ammonta a circa il 13,18 per cento «a conferma dell’importante e crescente interesse per l’offerta espresso anche da parte degli azionisti storici CiviBank».
Una precisazione per rispondere alla nota dell’attuale presidente dell’Istituto di Cevedale Michela Del Piero che spiegava come l’operazione andasse contro i piccoli soci locali. «Negli ultimi giorni - continua la nota di Sparkasse - si è assistito ad un’importante accelerazione delle adesioni e grazie all’estensione dell’orario per recarsi in banca, ed all’apertura straordinaria di alcune filiali CiviBank nella giornata di sabato scorso, gli azionisti CiviBank hanno potuto completare le operazioni di adesione e di partecipazione alle assemblee degli azionisti e dei titolari dei warrant».
Il termine per l’adesione all’Opa scadrà venerdì prossimo 6 maggio. «A differenza di quanto comunicato da CiviBank qualche giorno fa ad una agenzia di stampa - prosegue Sparkasse -, sulla base dei dati ufficiali delle adesioni alle offerte la progressione nel numero di azionisti CiviBank che hanno aderito passando da una media di circa 62 al giorno nei primi tre giorni di mercato aperto del periodo di adesione alla media di 301 al giorno negli ultimi tre giorni di mercato aperto, testimonia in modo evidente che sempre di più le proposte formulate da Sparkasse vengono considerate positivamente anche da parte degli azionisti storici CiviBank.
Dal canto suo, Nicola Calabrò, amministratore delegato e direttore generale della Cassa di risparmio bolzanina, ritiene che «nei prossimi giorni ci sarà un’ulteriore evoluzione crescente nelle adesioni da parte degli azionisti storici e siamo convinti che a breve, ed entro la chiusura dell’Opa, si supererà, insieme alle azioni CiviBank già detenute da Sparkasse, il livello del 50 per cento. Durante gli incontri in Friuli abbiamo inoltre riscontrato un grande gradimento verso la lista promossa da Sparkasse per l’assemblea convocata anche per il rinnovo dei vertici e puntiamo anche in questo caso a realizzare questo obiettivo. Ci stiamo già preparando per gestire nel migliore dei modi, a Opa conclusa, la fase di integrazione in modo da assicurare al più presto un ritorno alla normalità che faccia superare le tensioni e l’incertezza creata presso gli azionisti, i dipendenti ed i clienti».