Giovane ustionato mentre lavora in stage, l'allarme dei sindacati e studenti
Il diciassettenne, impiegato in una carrozzeria per l'alternanza, è stato colpito da un ritorno di fiamme. Interviene anche il ministro Bianchi: "Devono valere le regole di sicurezza sul lavoro per tutti"
BOLZANO. La Cgil/Agb interviene dopo il grave infortunio a Merao che ha coinvolto uno stendente di 17 ani, in alternanza scuola-lavoro. Il sindacato si dice "costernato da questo nuovo gravissimo incidente sul lavoro a Merano e in attesa che vengano accertate le responsabilità esprime tutta la sua vicinanza a entrambi i feriti.
Ancora una volta - così la Cgil - uno studente rimane coinvolto a dimostrazione che il sistema non va, nonostante tutto quello che è successo ancora la sicurezza non è parte fondamentale e connaturata all'attività lavorativa né a quella di trasferimento delle conoscenze a chi si approccia al mondo del lavoro in età giovanissima".
"Il Primo maggio c'è stato l'impegno istituzionale per una decisa virata rispetto al Comitato salute e sicurezza che dovrebbe concentrarsi sulla prevenzione. L'urgenza è purtroppo drammaticamente confermata", conclude la Cgil in una nota.
La Rete degli studenti annuncia mobilitazioni ma anche proposte al ministero dell'Istruzione. "Nella giornata di ieri 20 maggio l'ennesimo incidente sul luogo di lavoro è avvenuto a Merano, presso un'officina. Ad essere coinvolto è stato anche un diciassettenne che svolgeva un Pcto scolastico, l'ex alternanza scuola-lavoro.
Quanti altri incidenti e morti dovremo avere per cambiare il sistema?", si chiede Tommaso Biancuzzi, coordinatore della Rete.
"Nel 2022 abbiamo avuto due incidenti mortali, quelli di Lorenzo Parelli e Giuseppe Lenoci, e altri incidenti gravi sui luoghi di lavoro che hanno coinvolto studenti e studentesse. Abbiamo una proposta che cambi integralmente il rapporto tra scuola e lavoro. Vogliamo luoghi sicuri, investimenti sugli ispettorati del lavoro e che studenti e studentesse rimangano fuori dalla produzione. Dobbiamo imparare e formarci, non essere esposti a rischi e incidenti. Il Ministero - conclude - ci convochi e intervenga subito".
Interviene anche il ministro dell'istruzione, Patrizio Bianchi: "Innanzitutto cominciamo a distinguere le diverse scuole, queste sono scuole che lavorano già sulla formazione professionale, il che vuol dire che la nostra attenzione deve estendersi a tutto il comparto, non soltanto quindi alla parte statale o non soltanto alla parte dei corsi tradizionali. Noi stiamo firmando un accordo ulteriore con il ministero del lavoro, devono valere le regole di sicurezza sul lavoro per tutti.
Non dimentichiamo che questo è il Paese che ha il più alto indice di morti sul lavoro, non solo per i ragazzi. Quando succede per un ragazzo ci deve mettere in evidenza che questo non è possibile per nessuno, tantomeno per un ragazzo", ha detto a proposito dei numerosi feriti nel percorso di alternanza scuola-lavoro e all'ultimo episodio a Merano.
Reazioni critiche anche Sinistra italiana: interviene Giuseppe Buondonno, il responsabile nazionale del partito per la scuola: "È successo ancora. Questa volta a Merano, con uno studente in gravi condizioni. Avevamo chiesto di fermare le attività di Pcto e ripensare radicalmente le esperienze di scuola-lavoro. Adesso basta davvero. A scuola si va per crescere, non - conclude Buondonno - per morire o rischiare la vita; per imparare cosa sono i diritti, non per "abituarsi" allo sfruttamento".