Restano gravissime le condizioni del maresciallo dei carabinieri travolto da una valanga in val Gardena
L'istruttore del centro di addestramento alpino era partito in mattinata con due carabinieri con le pelli di foca per risalire la val de Chedul verso il Gran Cir, una classica per gli scialpinisti del posto
BOLZANO. Restano gravissime le condizioni del maresciallo dei carabinieri Giovanni Andriano, 49 anni, travolto ieri da una valanga in val Gardena.
L'istruttore del centro di addestramento alpino era partito in mattinata con due carabinieri con le pelli di foca dalla Vallunga, nei presi di Selva di val Gardena, per risalire la val de Chedul verso il Gran Cir, una 'classica' per gli scialpinisti del posto. A circa 2.300 metri di quota il gruppetto avrebbe dovuto superare un pendio.
Il maresciallo, che è anche una guida alpina molto esperta, come è prassi per istruttori in condizioni simili, ha fatto attendere i due militari e ha iniziato da solo a tagliare il pendio. In quel momento, però, circa 150 metri più in alto si è staccata la valanga che ha investito in pieno il sottufficiale.
I compagni hanno subito lanciato l'allarme e hanno iniziato con le ricerche. Grazie all'Arva, un apparecchio elettronico per la ricerca di persone sotto le valanghe, l'istruttore è stato velocemente localizzato, ma purtroppo sotto ben tre metri di neve.
Quando, infine, è stato liberato, la sua temperatura corporea era ormai scesa a 25 gradi. Il medico d'urgenza è riuscito a rianimarlo sul posto.
In gravissime condizioni il 49enne è stato trasportato all'ospedale di Bolzano, dove la sua vita è appesa a un filo.