Celine uccisa da nove coltellate, il suo ex compagno resta in carcere e non parla
Il ventottenne di origine turca Omer Cim, arrestato con l'accusa di aver ucciso la giovane a Silandro, si è avvalso della facoltà di non rispondere durante l'udienza di oggi, che ha convalidato il fermo
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BOLZANO. Nove coltellate per uccidere Celine, nove coltellate sferrate con furia. È morta "per uno shock emorragico" Celine Frei, 20 anni. Uno shock causato dalla "lesione di arteria carotide di sinistra e arteria polmonare", ha appurato il medico legale incaricato dell'autopsia della giovane. Sul corpo martoriato di Celine sono state trovate anche due lesioni "più piccole superficiali da punta, tutte tra collo e torace alto". E Omer Cim continua a tacere. Il ventottenne di origine turca arrestato con l'accusa di aver ucciso l'ex compagna, trovata morta in casa dell'uomo domenica scorsa a Silandro in Alto Adige, si è avvalso della facoltà di non rispondere durante l'udienza che ha convalidato il fermo davanti al gip Alvise Dalla Francesca Cappello.
Il giudice ha disposto la custodia cautelare in carcere per il pericolo di fuga e di reiterazione del reato. Per le avvocate Alessandra D'Ignazio e Claudia Benedetti, il loro assistito "è sotto shock". D'Ignazio ha aggiunto che "per il momento la difesa non pensa di nominare dei periti".
Visto che l'uomo era stato bloccato mentre tentava di attraversare il confine con l'Austria a passo Resia e che i carabinieri hanno sparato alle ruote della Ford Fiesta con la quale era in fuga, all'avvocata D'Ignazio era stato chiesto se il suo mandante fosse rimasto ferito, cosa che lei ha negato. Che il compagno di Celine fosse un violento a Silandro si sapeva.
"Tutti sapevamo che Celine veniva maltrattata dal compagno. Lui era violento, alzava spesso le mani", aveva detto dopo la scoperta del femminicidio Dunja Tassiello, assessora del Comune di Silandro. La giovane stessa aveva presentato una denuncia nel mese di giugno, in cui aveva riferito di un episodio, avvenuto mentre si trovava con il compagno in un'autovettura, durante il quale lo stesso l'avrebbe percossa e minacciata.
I carabinieri avevano segnalato l'episodio come "codice rosso" e, come tale, è stato trattato, nel senso che, come da protocollo interno della Procura della Repubblica, ha avuto assoluta priorità rispetto agli altri. Trattandosi, però, di un unico episodio per queste fattispecie di reato non è stato possibile chiedere misure cautelari. Quella di Celine Frei Matzohl, uccisa nel giorno del suo 21esimo compleanno, è la terza morte violenta delle ultime tre settimane in Trentino-Alto Adige.
Pochi giorni fa a Rovereto erano state uccise Mara Fait di 63 anni e Iris Setti di 61 anni. E per aver violato le prescrizioni impostegli dall'autorità giudiziaria in merito ad un reato rientrante nella sfera del 'codice rosso', oggi è stato arrestato dai carabinieri della stazione di Pieve di Bono-Prezzo (Riva del Garda), un 50enne italiano che stava già scontando la pena della detenzione domiciliare. Sulla base delle verifiche svolte dai carabinieri la Procura di Trento ha chiesto l'aggravamento della misura a cui l'uomo era già sottoposto ed il gip ha emesso un'ordinanza di custodia cautelare.