Il delitto / La giustizia

Ammazzò i genitori: Benno trasferito a Verona fino al processo d'appello

Nel corso del processo di primo grado la difesa aveva cercato di dimostrare che Benno fosse incapace di intendere e di volere ma di diverso giudizio sono stati i giudici, che hanno condannando il giovane alla pena massima, come richiesto dalla Procura. Una tesi, quella dell'infermità mentale, che ora i legali potrebbero ribadire anche in appello insieme alla richiesta delle attenuanti generiche

LA DIFESA Chieste le attenuanti per evitare l'ergastolo
LA CONFESSIONE Benno Neumair: sì, sono stato io
LA SORELLA La toccante lettera di Madè

BOLZANO. Benno Neumair - il 31 enne bolzanino condannato in primo grado all'ergastolo per l'omicidio dei suoi genitori, Peter Neumair (63 anni) e Laura Perselli (68), avvenuto il 4 gennaio 2021 - è stato trasferito nel carcere di Montorio Veronese, in attesa del processo di appello, che inizierà tra poco più di due settimane, precisamente il 15 settembre. “È stato trasferito per motivazioni organizzative”, ha spiegato l'avvocato Angelo Polo, dello studio Moccia, che sui motivi della richiesta di appello preferisce non commentare.La sentenza emessa il 19 novembre scorso dalla Corte d'assise era stata impugnata, come anticipato dagli stessi legali già in autunno, dopo aver letto le motivazioni pubblicate dai giudici in febbraio, nelle quali l'imputato era stato ritenuto capace di intendere e volere al momento dei fatti.

La lettura della sentenza di condanna all'ergastolo per Benno Neumair

Benno Neumair, il 31enne che il 4 gennaio 2021 uccise i genitori, Peter Neumair e Laura Perselli, entrambi insegnanti in pensione, per poi gettarne i corpi nell'Adige, è stato condannato all'ergastolo: ecco la lettura della sentenza nel tribunale di Bolzano

”Per l'accusa e i giudici della Corte d'assise di Bolzano Benno aveva strangolato entrambi i genitori con un cordino e aveva infine gettato i loro corpi nel fiume Adige fingendo a lungo di non saperne nulla. Per settimane aveva infatti negato ogni responsabilità e solo alla fine di gennaio si era costituito ed era finito in carcere.

Nel corso del processo di primo grado la difesa aveva cercato di dimostrare che Benno fosse incapace di intendere e di volere ma di diverso giudizio sono stati i giudici, che hanno condannando il giovane alla pena massima, come richiesto dalla Procura. Una tesi, quella dell'infermità mentale, che ora i legali potrebbero ribadire anche in appello insieme alla richiesta delle attenuanti generiche.

Su quest'ultimo punto infatti i giudici avevano ritenuto la confessione di Benno Neumair non decisiva e quindi ritenuta neutra sotto il profilo probatorio.

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