BOLZANO. Nella mattinata di ieri, 11 maggio, nel corso dei consueti servizi di prevenzione generale e di controllo del territorio, mentre transitava in zona industriale, una Pattuglia della Squadra “Volanti” della Polizia di Stato interveniva nel contesto di una aggressione tra due soggetti. Uno dei soggetti coinvolti si era dato alla fuga in direzione Oltrisarco: alla vista della “Pantera” della Polizia, infatti, costui aveva cercato velocemente di cambiare strada, al fine di sottrarsi al controllo.
 

Raggiunto in pochi istanti e fermato dagli agenti, alla richiesta di spiegazioni l’uomo rispondeva in maniera evasiva, tanto da far pensare il sospetto che avesse qualcosa da nascondere. Gli agenti di polizia, pertanto – anche in considerazione del fatto che l’individuo era perfettamente corrispondente alle descrizioni fornite dai testimoni – decidevano di procedere alla sua identificazione. Si trattava di un 19enne cittadino italiano già conosciuto alle Forze dell’Ordine per i numerosi precedenti.

In questo frangente il fermato dapprima iniziava ad offendere i poliziotti per poi, con una mossa fulminea, estrarre dalle tasche un tirapugni metallico e scagliarsi contro di loro: solo la pronta reazione degli agenti ha fatto sì che il violento delinquente potesse essere disarmato e reso innocuo.

Durante le fasi di immobilizzazione un poliziotto, mentre stava cercando di far salire il giovane nell’autovettura di servizio, veniva scaraventato a terra; anche una volta bloccato, dentro l’abitacolo il fermato continuava a dimenarsi con violenza tanto da danneggiare la “Volante”. Condotto negli Uffici di largo Palatucci, H. M., al termine degli atti di Polizia Giudiziaria, veniva tratto in arresto per i reati di violenza e resistenza a pubblico ufficiale, e di danneggiamento aggravato.
 

“Per l’ennesima volta un poliziotto ha dovuto subire un atto di violenza da parte di un pregiudicato sottoposto ad un controllo di Polizia - ha dichiarato il questore Sartori -. Abbiamo visto tutti quanto accaduto a Milano in questi giorni. Non è ammissibile che chi rappresenta lo Stato, nel fare rispettare la legge, debba subire sistematicamente insulti e violenze”