Sicurezza / Il caso

Strage di San Candido, arriva la polemica (politica) fra Knoll e Urzì sui "Carabinieri inefficaci"

Il consigliere dei Freiheitlichen parla di «vigili del fuoco lasciati soli» a fare «un compito che non è neanche loro». La dura replica dell’onorevole di Fratelli d’Italia: sta delirando

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BOLZANO. "È assolutamente inaccettabile che i vigili del fuoco volontari debbano svolgere le loro mansioni a rischio della propria vita in operazioni di cui non sono nemmeno responsabili". Lo afferma il consigliere provinciale di Suedtiroler Freiheit, Sven Knoll, che, a proposito di quanto accaduto a San Candido, parla di "fallimento della polizia e dell'esercito italiani, che non sono stati in grado di garantire la sicurezza della popolazione nonostante la massiccia presenza in Alta Val Pusteria e hanno messo inutilmente in pericolo i vigili del fuoco". I mezzi dei pompieri, infatti, sono stati crivellati di proiettili sparati dall’omicida.

Secondo il consigliere, l'accaduto "evidenzia l'urgente necessità di trasferire la responsabilità delle forze di polizia alla Provincia autonoma, al fine di migliorare l'organizzazione e garantire la sicurezza della popolazione". "È giunto il momento di prendere in mano il controllo della sicurezza della nostra patria", ha concluso Knoll. 

Ma non manca la replica: "Sono inascoltabili e da respingere al mittente i deliri del consigliere provinciale della formazione secessionistica Suedtiroler Freiheit, Sven Knoll, che arriva a sostenere la tesi del fallimento dell'azione dei carabinieri che, al contrario, a San Candido, ha permesso di porre fine alla sparatoria nella quale hanno perso la vita due innocenti, oltre al killer che ha rivolto su se stesso l'arma usata per terrorizzare una intera comunità" afferma il deputato e coordinatore regionale di FdI, Alessandro Urzì. Secondo Urzì, il "vero obiettivo" di Knoll è "richiedere che lo Stato italiano rimetta il controllo delle forze dell'ordine alla Provincia autonoma".

Il deputato di FdI, esprime, quindi, "la massima solidarietà all'Arma dei carabinieri per come è stata invece gestita la drammatica emergenza e per come con estrema professionalità l'intervento delle forze speciali, apprezzato dall'intera popolazione di San Candido e della provincia di Bolzano, ha fatto terminare la sparatoria impedendo che le conseguenze potessero essere ancora peggiori del già gravissimo bilancio".

Intanto dal vice presidente della giunta, arriva il ricorso della seconda vittima: "Poteva farsi i fatti suoi quando ha sentito gli spari nell'appartamento vicino con cui l'assassino aveva ucciso il padre. Avrebbe potuto fare finta di niente, guardare dall'angolo della finestra in attesa che le forze dell'ordine arrivassero. Invece no, non si è girata dall'altra parte. Ha cercato di intervenire per fermare il vicino che, da come raccontano i testimoni, sparava all'impazzata". Lo ha scritto in un post sui social il vicepresidente della Provincia di Bolzano, Marco Galateo, in memoria di Waltraud Jud, la seconda vittima, a San Candido, di Ewald Kühbacher. "Forse con il suo gesto ha salvato altre vite - ha aggiunto Galateo - E allora a lei e alla sua famiglia esprimiamo vicinanza, cordoglio ma soprattutto un ringraziamento sincero per l'esempio eroico che ha dato con il suo sacrificio. Grazie, Danke Waltraud Jud".

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