Religione / Tradizione

Al monastero di Sabiona, sopra Chiusa, tornano i frati. E con il priore, anche il suo cane Coco

Tre anni fa l’abbandono delle suore benedettine, dopo 335 anni ininterrotti. Oggi la cerimonia di insediamento dei cistercensi di Vienna

CHIUSA. Per esattamente 335 anni le suore benedettine hanno vissuto nel monastero di Sabiona, sulla famosa rocca della valle Isarco sopra il paese di Chiusa. Quasi quattro anni fa l'abbandono, ma oggi è tornata vita nel convento. Con i cistercensi dell'abbazia viennese di Heiligenkreuz è arrivato anche un cane, di nome Coco, fedele compagno di padre Kosmas Thielmann. La lunga e ripida salita dalla cittadina di Chiusa al convento non spaventa l'ex maratoneta. In un futuro non troppo lontano potrebbe entrare in funzione un'ascensore nella roccia, la cui fattibilità si sta verificando.

Sabiona è un'antica sede episcopale in valle Isarco, uno dei più antici monumenti cristiani dell'arco alpino con varie fasi di sviluppo. I primi vescovi risiedettero sul monte fino a quando nel Medioevo non spostarono la loro residenza nella vicina Bressanone. Nel 2021, a causa della carenza di vocazioni, l'allora badessa Maria Ancilla Hohenegger spense le luci e sulla rocca calò il silenzio. Per molti a sorpresa, i religiosi sono tornati a Sabiona. Non è invece noto se Coco è il primo inquilino a quattro zampe del monastero, probabilmente no.

Le chiavi del monastero e del tabernacolo sono state consegnate nel pomeriggio dal vescovo Ivo Muser a padre Kosmas. Il nuovo inizio per Sabiona è stato festeggiato sulla rocca sopra Chiusa con due momenti ufficiali: il tradizionale ricevimento tirolese di benvenuto presso la chiesa di Nostra Signora, con i rappresentanti istituzionali, la banda musicale di Chiusa e gli Schützen del circondario di Bressanone, e a seguire la celebrazione religiosa presieduta dal vescovo Ivo Muser nella chiesa del monastero, concelebranti Maximilian Heim, abate dei cistercensi austriaci, e il decano di Chiusa Georg Martin.

Nel corso del rito religioso sono stati consegnati al monaco padre Kosmas Thielmann, il nuovo "inquilino" di Sabiona, il decreto di nomina per la cura pastorale dei pellegrini che giungono a Sabiona, le chiavi del monastero e del tabernacolo. Nella sua omelia il vescovo Muser ha sottolineato l'importanza storica di Sabiona che dal V secolo ha svolto un ruolo centrale nel territorio della Chiesa di Bressanone e Bolzano e ha visto le suore benedettine abitare il monastero dal 1685 al 2021. L'insediamento di padre Kosmas "segna l'inizio di un nuovo capitolo nella storia di Sabiona. Con gratitudine, speranza e grande gioia - ha detto Muser - consegno a lui le chiavi che mi aveva affidato madre Ancilla, la badessa."

Il vescovo ha ringraziato le tante persone e le istituzioni che, a vario titolo e per le rispettive competenze, "hanno sostenuto questo progetto con benevolenza, preghiera e speranza. È un inizio piccolo, concreto e convinto." Al termine della celebrazione i numerosi fedeli accorsi a Sabiona hanno ascoltato il saluto di padre Kosmas, dell'abate di Heiligenkreuz e del sindaco di Chiusa Peter Gasser. Padre Kosmas, che presterà servizio anche come collaboratore pastorale nelle parrocchie di Chiusa, Gudon, Ponte Gardena, Colma, Lazfons e Velturno, ha ringraziato per il nuovo compito affidatogli e ha rivolto un appello alla comunità altoatesina: "Fate di Sabiona un centro spirituale del vostro territorio, il monte sacro del Tirolo. Con il vostro cuore e con i vostri piedi di pellegrini decidete cosa potrà diventare questo luogo". Al termine della cerimonia padre Kosmas ha annunciato che d'ora in poi la santa messa sarà celebrata ogni giorno alle 11.30 nella cappella della chiesa del monastero.

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