Bolzano riparte alla grande: jogging libero, bicicletta e parchi aperti nella nuova ordinanza Kompatscher

Mentre Roma guarda a maggio e Trento anticipa qualcosina,in Alto Adige il presidente Arno Kompatscher sblocca da oggi la quarantena per tutti. Con la nuova ordinanza del governatore altoatesino Arno Kompatscher è consentito, tra l’altro, il jogging, l’uso della bicicletta (che la Provincia intende favorire da ora in avanti come mezzo di trasporto principale ed investimenti massicci), accompagnare disabili ed anziani, accudire i propri animali, facilitazioni per gli acquisti (come la vendita d’asporto) ed i cantieri.
Viene abolita la limitazione della presenza di un massimo di cinque lavoratori nei cantieri all’aperto.

Presupposto è l’osservanza delle specifiche misure di sicurezza e degli accorgimenti previsti dalle linee guida e dagli accordi tra le parti sociali. Anche la nuova possibilità, prevista per le aziende di gastronomia, di consentire la vendita di generi alimentari da asporto, nella forma «to-go» o «take-away», ha lo scopo di offrire loro nuove prospettive di attività. La vendita, ove possibile, sarà effettuata previa ordinazione a distanza (telefonica o on-line), garantendo che gli ingressi per il ritiro e pagamento dei prodotti avvengano in tempi e modi tali da rispettare le distanze prescritte. Rimane sospeso il consumo sul posto ed è confermata la possibilità di consegna a domicilio.

Sulla base dell’ordinanza sono ora possibili gli spostamenti motivati dall’esigenza di accompagnare persone anziane o disabili sul territorio provinciale. Inoltre le persone disabili e quelle che per particolari condizioni psicofisiche non tollerino l’utilizzo delle mascherine sono esonerate dall’obbligo di coprirsi naso e bocca.

Sulla base della nuova ordinanza rientrano nell’attività motoria consentita, oltre alle passeggiate, anche il jogging (passeggio in forma di corsa a passo lento) e l’uso della bicicletta. Tutte le piste ciclabili vengono quindi riaperte e sono percorribili come in passato.

Si possono inoltre utilizzare nuovamente i parchi e le aree verdi, fatte salve eventuali diverse disposizioni dei sindaci, se ciò può avvenire con modalità che consentano il rispetto delle distanze interpersonali di 3 metri ed a condizione che i bambini siano accompagnati.


 DECRETO CONTE? TARDIVO E CENTRALISTA

Con il nuovo decreto del presidente del consiglio dei ministri, «si procede in modo centralistico mostrando scarsa fiducia nel senso di responsabilità dei cittadini». Così il presidente della Provincia di Bolzano, Arno Kompatscher, commenta le misure decise dal governo per la fase 2 dell’epidemia.
Nonostante alcuni alleggerimenti rispetto alle restrizioni in vigore, questi arrivano, secondo Kompatscher, «troppo tardi e in forma troppo timida». Le regole, le date e le prescrizioni contenute nel nuovo decreto sono caratterizzate, secondo il presidente altoatesino, da «un approccio centralistico e burocratico, espressione di una totale assenza di fiducia da parte dello Stato nelle sue cittadine e cittadini».

«Nelle numerose videoconferenze che ho avuto con gli esponenti del governo ho più volte chiesto che a livello statale per la fase 2 fossero emanati solo criteri e linee guida - prosegue Kompatscher - Si sarebbe dovuto lasciare alle Regioni e alle Province autonome la decisione finale su quali provvedimenti e regole adottare, sulla base delle rispettive situazioni epidemiologiche e delle specifiche esigenze dell’economia locale». Così non è stato anche perché, ricostruisce Kompatscher, «i presidenti delle altre Regioni hanno adottato solo per pochissimo questo approccio autonomista, per poi dichiararsi d’accordo con regole dettagliate e centralizzate, probabilmente per evitare di doversi assumere direttamente la responsabilità delle decisioni».

Il risultato è stato ora «un regolamento molto centralistico, che non rende possibile alcun provvedimento specifico per le esigenze dell’economia altoatesina». «L’approccio romano, che presuppone cittadini quasi inabili e di conseguenza un ampio programma di controlli e monitoraggi, non rispecchia né la situazione attuale in Alto Adige né il carattere stesso della nostra popolazione», conclude Kompatscher che ribadisce la richiesta di un ampliamento degli spazi di manovra dell’autonomia.

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